Maxi decreto Domani in Aula Verso il sì con voto di fiducia

Il decreto anticrisi supera il primo passaggio alla commissione Bilancio della Camera e già domani arriverà in aula. Entro la settimana il testo dovrebbe essere approvato a Montecitorio (nella foto) per passare al Senato: i termini di conversione scadono il 28 gennaio, e appare possibile il ricorso alla fiducia, anche se per il momento nessuna decisione è stata presa in proposito.
Fra le novità dell’ultimo momento, approvate con il decreto, la norma che consente alle imprese creditrici della Pubblica amministrazione di cedere il credito alle banche. In sostanza, su istanza del creditore, Regioni ed enti locali potranno certificare, nel rispetto dei limiti del Patto di stabilità interno, l’esigibilità del credito. Con la certificazione, le aziende potranno cedere il credito a banche e finanziarie; la cessione sarà valida anche se il contratto con la Pubblica amministrazione aveva escluso la cedibilità del credito. Un secondo emendamento prevede che le spese per le infrastrutture a Roma non vengano conteggiate ai fini del patto di stabilità interno. Sono stati inoltre stanziati 15 milioni di euro nel triennio 2009-2011 per le Fiere di Bari e Verona. Ed è stata estesa la «pornotax» a chi sollecita la credulità popolare in tv, chiedendo soldi con numeri a pagamento.

Confermato, nonostante le polemiche sulla copertura, anche l’emendamento che pone a carico dell’Inps - nel limite di 10 milioni di euro - gli oneri per i prepensionamenti dei giornalisti. Le risorse aggiuntive per gli ammortizzatori sociali verranno, infine, quantificate una volta ottenuto il via libera delle Regioni all’utilizzo dei fondi Ue di loro pertinenza.

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