(...) «Anche in questo il progetto del tunnel sotto i Bastioni rispecchia la politica di Albertini - spiega lassessore Giorgio Goggi -. Le strade devono pagarle i privati, il trasporto pubblico il Comune». Un passo avanti decisivo, dunque, quello sui soldi da investire. «Ora - spiega il sindaco - cè da raggiungere laccordo sulla concessione dei parcheggi di corrispondenza». Un capitolo del progetto che dovrebbe star particolarmente a cuore ai milanesi. Che guadagneranno un bel numero di posti auto e che, in aggiunta, potrebbero anche risparmiare sul pedaggio come spiega lingegner Giancarlo Parola, vicepresidente della società che ha proposto il progetto. Se, infatti, chi avrà in appalto il tunnel potrà occuparsi anche della sosta, potrebbe calare la cifra di 0,80 euro al chilometro fissata per il periodo di gestione. Importi ovviamente soggetto agli aggiornamenti di legge. Date, ovviamente, ancora non ce ne sono. Ma Albertini è ottimista. «Non sarà questione di mesi, ma di settimane». In tempo, dunque, per evitare la scadenza del suo mandato. E dare il via a un intervento che, secondo gli studi, potrebbe ridurre linquinamento in città del 10 per cento. Ma molto di più considerando solo la parte più centrale interessata dalla galleria.
«È unopera molto importante che darebbe un grande impulso allo sviluppo della città - spiega lassessore Goggi -. Era stato proprio il Comune a commissionare già nel 98 a Mm uno studio di fattibilità per trovare la migliore soluzione. E la risposta era stata il tunnel. Quello studio di fattibilità era poi stato messo a disposizione dei privati che ora presentano un progetto. Che noi stiamo valutando. Siamo alla fase tecnica, Mm ha allo studio il progetto e formulerà le osservazioni. Poi toccherà agli aspetti finanziari e infine a quelli contrattuali. Un lavoro imponente. Per il tunnel della Torno, quello che dallAutolaghi andrà fino a Garibaldi-Repubblica, ci sono voluti due anni. Qui siamo un po più indietro, ma la procedura è già in atto. Certo è facile capire quanto sia complesso giudicare un progetto che vale un miliardo e 550 milioni di euro». Complesso, ma utilissimo per Milano. «Certo - assicura Goggi, che della materia è un tecnico affermato -. Il problema non è tanto o non solo canalizzare sottoterra grandi masse di traffico o aumentare la velocità di percorrenza in città. Con unopera così, ricordando che dovrà essere ovviamente a pagamento, si può pensare di regolamentare la circolazione ma soprattutto di risistemare ampie zone della città. Riqualificarla con aree verdi, piste ciclabili, zone pedonali. Tutto quello che ci dovrebbe essere per migliorare la vivibilità di Milano».
«Non si può non essere daccordo con chi vuole togliere il traffico dalle strade - aggiunge il vicesindaco Riccardo De Corato -. Lo hanno già fatto Londra e Parigi, adesso lo deve fare anche Milano. Limportante è la trasparenza.
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