Mazzarri: «Battere chi non ha mai perso»

Roma Il 26 settembre del 2004 era il primo atto della rinascita del Napoli. Stasera la storia del nuovo corso azzurro scriverà un altro capitolo storico. E comunque andrà (lo dice anche Mazzarri) sarà un successo. Intanto torneranno in massa i tifosi partenopei a Roma dopo tre anni e mezzo e quel pomeriggio di agosto del 2008 quando ci furono devastazioni di ogni tipo (per la verità pure esagerate nei numeri dalle forze dell’ordine). Stasera potrebbe essere l’addio di Lavezzi – che cederà alla corte spietata del Psg e o dell’Inter – ma anche il futuro di Cavani – seguito dalle maggiori club inglesi bloccato però da un contratto fino al 2015 – è tutto da scrivere. E non è detto che anche Mazzarri non saluti la truppa. L’ultimo trofeo alzato dal Napoli risale al 1° settembre 1990 (la Supercoppa Italiana) e fu vinto proprio con la Juve, un 5-0 figlio della tattica scellerata di Maifredi. Bisogna andare a tre anni prima per ritrovare invece l’ ultima Coppa Italia vinta (il 13 giugno a Bergamo nella doppia finale con l’ Atalanta) visto che Guidolin e il Vicenza gli impedirono di conquistarla nel 1997. Mazzarri vuole cambiare il finale di tre anni fa, quando alla guida della Sampdoria lasciò la Coppa ai rigori alla Lazio. «Non volevo ricordarlo, è un motivo d’orgoglio ma finisce lì – dice il tecnico azzurro -. Sono situazioni diverse, dopo quella finale di strada ne ho fatta abbastanza proprio a Napoli. Come ho preparato la squadra? Gradualmente, toccando tasti tali da far arrivare la squadra alla partita nel migliore dei modi».
Dopo la Champions sfumata in una serata storta e con una squadra poi giunta fino in fondo e un campionato molto deficitario rispetto all’annata precedente, la sfida di Coppa Italia serve per mettere un segno positivo alla stagione. «Ci sono squadre che perdono scudetti per gli sforzi profusi in Champions nonostante l’esperienza europea, noi che non siamo abituati e che abbiamo fatto tanta strada anche in Coppa Italia, abbiamo lasciato per strada in campionato almeno 14 punti.

Stasera vogliamo vincere, anche se siamo sfavoriti perché la Juve non ha mai perso in stagione. Paradossalmente la pressione dei tanti tifosi potrebbe essere nociva, ma ho visto i miei ragazzi che farebbero qualsiasi cosa per prevalere».

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