Mazzini e Napoleone: in mostra le lettere autografe

Si intitola «Tesori di carta» l’esposizione che celebra i cento anni del Museo del Risorgimento

Il memoriale di Napoleone scritto di suo pugno dall’esilio di Sant’Elena, ma anche un codice cifrato della Carboneria, gli appunti di Alessandro Volta sugli esperimenti della pila, persino una poesia sulle donne, anche questa autografa, scritta da Garibaldi.
Al Vittoriano il Museo del Risorgimento compie 100 anni e li festeggia tirando fuori dagli archivi i suoi «tesori di carta», documenti preziosi e curiosità che raccontano oltre un secolo e mezzo di storia. E intanto inaugura una nuova area didattica aperta alle scuole, con cimeli e documenti, ma anche film e cartoni animati.
Istituito con un Regio Decreto nel 1906, il Museo del Risorgimento esiste di fatto dal 1911, quando nei locali del Vittoriano venne allestita la prima mostra, curata da Vittorio Fiorini, per presentare ufficialmente documenti, armi, cimeli, stampe e tutto il materiale eterogeneo che era stato raccolto fino ad allora. La raccolta non si è mai fermata e oggi il centenario museo vanta un archivio imponente superiore alle 30mila unità, dal 2000 anche progressivamente disponibile on line.
Curata da Marco Pizzo e allestita nell’Ala Brasini dal 2 giugno fino all’8 ottobre, la mostra presenta 70 documenti in originale, che vanno dal 1764 al 1921. E per i curiosi di storia patria ma non solo c’è veramente un po’ di tutto: dalla lista delle votazioni per la condanna a morte di Luigi XVI alla bolla di scomunica che il papa Pio VII emanò nel 1809 contro Napoleone; dal proclama di Carlo Cattaneo ai milanesi per esortarli alla rivolta durante le Cinque Giornate fino ai diari e ai ricordi della Grande Guerra.
E ancora: chi non ricorda «Erano trecento, eran giovani e forti e sono morti», i versi gloriosi della Spigolatrice di Sapri? Tra i tesori esposti c'è anche il manoscritto autografo vergato da Luigi Mercantini il 28 giugno del 1857. Oltre a una nota autografa di Rosolino Pilo sulla spedizione di Carlo Pisacane, note autografe di Alessandro Manzoni e Giacomo Leopardi, la firma di Giuseppe Mazzini, persino un esposto presentato il 16 settembre 1800 a Roma da Giuseppe Valadier (l’architetto a cui si deve per esempio piazza del Popolo) che denunciava la possibilità di un attentato per far saltare in aria Castel Sant’Angelo.


I cento anni del Museo saranno anche occasione per lanciare una serie di altre iniziative, tra cui «Risorgimento on line», progetto di didattica in rete, e la nuova «Area Didattica» dedicata ai più piccoli Documenti cartacei, studi on line, ma anche film: la sala proiezioni offrirà film e documentari su eventi politici, sociale e culturali. Alla domenica no, solo cartoni animati. Naturalmente su Garibaldi.

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