Medaglie ai volontari rapiti in Somalia

Non subito. Ma sono pronti a ripartire, a tornare in Somalia perché «non si può abbandonare un Paese in difficoltà». Jolanda Occhipinti e Giuliano Paganini, i due cooperanti italiani dell’Ong Cins liberati il 5 agosto dopo 76 giorni di prigionia in Somalia, ieri hanno rimosso dalla facciata di Palazzo Marino lo striscione appeso a fine luglio per chiedere la loro libertà. Siciliana lei, pistoiese lui, entrambi una volta finita la prigionia sono stati sorpresi dalla solidarietà dimostrata da Milano, «grazie di cuore - hanno detto - è la dimostrazione di come tutta l’Italia ci sia stata vicina con il cuore». Scompare il manifesto anche se il terzo volto stampato sul lenzuolo è quello del cooperante somalo John Abdurahaman Yusuf Arale che ancora non è stato liberato, ma il presidente del consiglio comunale spiega che «questa iniziativa è anche l’occasione per riaccendere ancora l’attenzione su lui e tutti gli ostaggi a Mogadiscio». Lo stesso motivo per cui «abbiamo scelto di mantenere issato oltre le solite due-tre settimane l’appello per la liberazione di Jolanda, Giuliano e John anche dopo la fine della prigionia dei due italiani». E annuncia che il prossimo anno «organizzeremo a Milano una conferenza internazionale dedicata a questo Paese».


L’assessore alle Politiche Sociali Mariolina Moioli sottolinea quanto «il sostegno alla cooperazione decentrata abbia contato per la vittoria dell’Expo. Milano ha avviato 100 progetti di cooperazione internazionale legati all’evento». Jolanda e Giuliano hanno ricevuto la medaglia ricordo con lo stemma del Comune.

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