Economia

Mediaset archivia un 2005 di successi e punta a ripetersi

L’ad Adreani: «Nei primi mesi del 2006 abbiamo fatto ancora meglio dell’anno scorso». Smentite voci di riassetto. Il titolo vola (+3,6%)

Laura Verlicchi

da Milano

Mediaset archivia un 2005 in crescita e si appresta a distribuire ai soci un dividendo di 0,43 euro per azione (più 13% rispetto all’anno scorso). Il gruppo ha registrato ricavi consolidati netti pari a 3.678 milioni (+7,5% rispetto all'esercizio 2004), un risultato operativo pari a 1.244,1 milioni (+14,1%) e un utile netto pari a 603,4 milioni (+9,8%).
Anche «le prime indicazioni sul 2006 sono positive», ha detto il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi, al termine dell’assemblea che ha eletto il nuovo cda, dichiarandosi inoltre convinto che «il titolo ha ancora potenziale da esprimere». Infatti, a Piazza Affari Mediaset ha iniziato a correre fin dalla mattina, accelerando ulteriormente nel pomeriggio fino a guadagnare il 4,30%, chiudendo infine a 10,196 euro (più 3,61%).
Sull’andamento positivo del titolo - che peraltro ha già incamerato nell’ultimo mese un progresso del 5,87% - hanno influito anche le anticipazioni sulla raccolta pubblicitaria dei primi tre mesi, «certamente positivi - ha detto Giuliano Adreani, ad di Mediaset e presidente di Publitalia -. Rispetto al 2005, che è stato il nostro migliore anno, abbiamo fatto ancora meglio e questo è positivo». Adreani spera «molto nella seconda parte dell'anno. C'è una ripresa dei consumi e ci sono nuovi clienti in arrivo sul mercato».
Piazza Affari ha anche apprezzato l’accordo con Vodafone per inviare i programmi tv sui telefonini, che dovrebbe portare nelle casse di Mediaset circa 14 milioni all'anno per la sola rete Dvbh, almeno secondo i termini economici indicati da Pietro Guindani, ad di Vodafone Italia, in un’intervista al Sole 24 ore. Ma non è neppure da escludere, secondo gli analisti, che sull’aumento degli scambi, con 12,4 milioni di pezzi passati contro 8,1 milioni di media, abbiano influito le indiscrezioni di stampa circa un possibile riassetto azionario in Fininvest. Ipotesi che è stata però decisamente smentita sia dai vertici della società in un comunicato, sia dallo stesso Pier Silvio Berlusconi: «Lo smentisco in maniera netta - ha detto - non c'è nessun lavoro nè alcun progetto in atto». E «sono complete fantasie», ha aggiunto, le ipotesi di un accordo con Telecom, peraltro già smentite anche dal gruppo di telefonia, come ha ricordato Fedele Confalonieri, riconfermato presidente di Mediaset.

Tra i soci che hanno depositato le azioni per l’assise, sono emerse anche piccole quote in possesso della H-Invest di Ennio Doris (0,6%), di Banca Caboto (1,16%), della Fondazione Cariplo (0,6%) e della Argo Finanziaria di Marcellino Gavio (0,51%).

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