Roma Forse niente sarà più come prima dopo la partenza della televisione digitale terrestre in Italia. Entro il 2009 sono infatti previsti circa 14 milioni di nuovi utenti sulla piattaforma digitale, con lo spegnimento del segnale analogico in Piemonte, Trentino-Alto Adige, Lazio e Campania che si andranno ad aggiungere a Sardegna e Val dAosta che diventerà tutta digitale a giugno. E per il 2010 gli utenti totali saliranno a 35 milioni. Sul fronte dei numeri, il rapporto presentato a Roma dal consorzio Dgtvi, in occasione della quarta conferenza sullo sviluppo del digitale terrestre, è trionfale. La nuova tecnologia ha ormai battuto la tv via satellite in quattro Paesi europei: oltre allItalia, Gran Bretagna, Francia e Spagna. Anche sul fronte della diffusione in Italia i progressi sono enormi. Circa 7,6 milioni di abitazioni sono già fornite di decoder digitale contro i 6,6 del satellite. Ma non si tratta di un miracolo, perché dallanno scorso tutti i nuovi apparecchi tv venduti hanno un decoder digitale terrestre incorporato. Inoltre, per evitare di perdere quote di mercato e un introito annuo pubblicitario da 4 miliardi di euro, i maggiori broadcaster italiani hanno subito trovato un accordo, con il risultato che i decoder venduti sono compatibili con le offerte di tutte le emittenti del settore. In nome di questa pace digitale Mediaset, Rai (al 48% ciascuno) e Telecom Italia (4%) hanno realizzato una società, Tivù, che si occuperà dello sviluppo della tv digitale terrestre anche attraverso campagne pubblicitarie.
Secondo i dati raccolti da Dgtvi in altri Paesi le tv generaliste anche sul digitale terrestre fanno la parte del leone: la riduzione degli ascolti che si registra da qualche anno si compensa con la visione di nuovi canali tematici gratuiti e, in parte, con la pay tv. In particolare Marco Giordani, amministratore delegato di Rti e direttore finanziario di Mediaset, nel corso della conferenza ha annunciato il lancio di due nuovi canali per la Dgtvi: uno a pagamento, dedicato ai film, e uno gratuito, tematico (non sono stati specificati i contenuti) che attingerà alle library Mediaset. Il segnale digitale da giugno sarà peraltro diffuso anche dal satellite, unalternativa a Sky, la pay tv satellitare che fa capo al magnate australiano Rupert Murdoch, con la differenza che il digitale terrestre, sul satellite, non trasmetterà a pagamento.
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