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Medici I francesi si ribellano: «Non ci vacciniamo»

Parigi. «Non mi farò contagiare dal virus della paura»: così scrive un infermiere sul sito del Sindacato francese degli infermieri professionali. Il messaggio continua: «Non farò il vaccino. Nessuno può obbligare la gente a ingoiare la prima cosa che capita». Come lui, sono in molti fra il personale sanitario a rifiutare il vaccino anti H1N1, più di un medico su tre e il 63% degli infermieri, la cui disponibilità ad inocularsi il prodotto non è quindi scontata. Le perplessità sul vaccino in primo luogo sono dovute allo stadio sperimentale del preparato (le case farmaceutiche devono ancora diffondere i risultati clinici per essere autorizzati a metterlo in vendita). «Siamo volgari topi da laboratorio?», chiede un medico in un commento in calce al formulario del sondaggio. E il Sindacato degli infermieri sottolinea nei suoi comunicati che l’adiuvante del vaccino contro l’influenza A, la sostanza chimica che rinforza l’azione del vaccino, è del tutto nuovo e potrebbe aumentare l’incidenza di effetti collaterali come la sindrome Guillain-Barrè, una malattia neurologica, o malattie autoimmuni. Insomma da un lato c’è la discreta possibilità di avere la febbre e rimanere una settimana a letto. Dall’altro la probabilità, minima ma definitiva, di contrarre una malattia gravissima.

Le percentuali di medici e infermieri che vogliono sottoporsi al vaccino fanno riflettere: il 63% degli infermieri lo rifiutano, e più di un medico su tre è assai sospettoso, con un 9,6% che è assolutamente determinato a non farselo iniettare.

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