Roma - L’adesione allo sciopero nazionale dei medici e dei dirigenti della sanità pubblica, in corso questa mattina è del 70-75 %. Lo rende noto l’Anaao Assomed, il sindacato dei medici dirigenti. Medici e dirigenti della sanità pubblica scioperano per il diritto al contratto, la rivalutazione della esclusività ed il precariato. Si tratta del terzo della categoria durante il governo di centrosinistra e interessa 135.000 tra medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale. "La Finanziaria non prevede risorse economiche per i rinnovi contrattuali del Pubblico impiego relativi al biennio 2008-2009", scrive Armando Masucci, segretario di Federazione Medici Uil Fpl. "Non si può lavorare senza contratto - ha aggiunto - siamo pronti ad inasprire la lotta". Le ragioni dello sciopero - ricordano i sindacati - sono il mancato rinnovo dei contratti scaduti da due anni e, nell’assenza di risorse per i nuovi contratti, la mancata rivalutazione della indennità di esclusività, e 12.000 medici precari senza certezza per il futuro.
"Forte disagio della categoria" "Il successo dell’odierno sciopero dei medici e dei dirigenti del Ssn è un inequivocabile segnale di forte disagio della categoria che tutti, a partire dal Governo, elogiano a parole, ma della quale si dimenticano quando è il momento dei fatti".
È quanto dichiara Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici: "Il Governo dagli impegni nei dibattiti passi a cifre e norme nella finanziaria. E si tranquillizzi, senza risposte continueremo la vertenza per i nostri condivisi obbiettivi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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