«Per il medico era andato tutto bene»

Una moglie morta di parto a 34 anni e 4 figli da crescere. Si ritrova così, a 33 anni, Mario Rosati, dopo che la sua compagna, Tiziana, è deceduta mercoledì al San Camillo, dopo aver dato alla luce due gemelli.
«Mi faccio forza - racconta Mario - Ieri ho dato il latte per la prima volta ai gemelli. Nei giorni prima non ce l’avevo fatta». Ancora è presto per far riaffiorare i bei ricordi. «Per ora, ho impressa nella mente l’immagine di Tiziana morta». E poi, la preoccupazione di dire ai figli cos’è successo. «La più grande, Desiree, è l’unica che lo sa - racconta Mario - Lo avvisata appena è successo, glielo dovevo. Ha pianto, poi, non so quali sono i sentimenti di una bambina di 9 anni. Ieri è andata in moto col nonno e gli ha detto: mamma non voleva che andassi in moto, ora mi vedrà da lassù». Tra lacrime e emozioni, Mario rivela: «Almeno, Tiziana prima di morire ha visto i gemelli. E ha saputo che finalmente abbiamo avuto il nostro primo figlio maschio: pensavamo fossero due femmine. Immagino quanto sia stata contenta». Un maschio, insieme a tre sorelle. «Gli regalerò la maglietta della Roma che avevo comprato dieci anni fa per il primo figlio, Desiree. Non gliela abbiamo data quando abbiamo saputo che era una femminuccia e l’abbiamo conservata». Sposati da 15 anni (lei a 20 anni, lui a 19), Marco e Tiziana si conoscono «da una vita». «La chiamavo vecchietta, perché è un anno più grande di me». Ora, in suo ricordo, la neonata si chiama Tiziana. «Ho cambiato nome all’ultimo momento, all’inizio avevamo deciso di chiamarla Elisa». Pur nel dramma, la vita continua. «Il 24 aprile c’è la comunione di Desiree, il 25 il battesimo dei gemelli e facciamo una gran festa: Tiziana avrebbe voluto così».
Ieri, intanto, il dottor Leonardo Grimaldi dell’Istituto di medicina legale dell’Università Cattolica ha effettuato l’autopsia. Il medico ha 90 giorni per presentare una relazione completa al magistrato per la quale saranno necessarie anche sofisticate analisi sulla placenta dei gemelli.
Dopo il cesareo avvenuto alle 10.30 circa nella clinica Villa Pia, Tiziana Tumminaro è stata sottoposta ad un intervento per l’asportazione dell’utero. Suo marito intorno alle 14 ha incontrato il ginecologo (ora indagato), che gli ha detto di fumarsi una sigaretta perché era andato tutto bene.

«L’ho incontrato sulle scale della clinica - racconta Rosati - mi ha detto che Tiziana era stata portata al San Camillo per una trasfusione: mia moglie invece era in fin di vita». «Ora voglio la verità - prosegue con le lacrime agli occhi - voglio sapere come è morta mia moglie».

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