Medio oriente Colloqui indiretti tra israeliani e palestinesi

L’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) ha approvato ieri colloqui indiretti con Israele, aprendo la strada ai primi negoziati in 18 mesi e rafforzando la mediazione di pace americana. L’inviato americano in medio oriente George Mitchell ha proposto i colloqui indiretti come un «format» in grado di superare l’impasse sugli insediamenti israeliani costruiti nei territori dove i palestinesi intendono dar vita a un loro Stato. Un piano per colloqui indiretti si era già arenato a marzo, quando Israele ha annunciato programmi per costruire nuove case a Gerusalemme est, un’area reclamata dai palestinesi. Le autorità palestinesi avevano immediatamente chiesto il congelamento del progetto. Parlando ieri mattina ai membri del suo governo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che nessuno può aspettarsi che «si arrivi a una decisione o a un accordo su questioni così delicate... senza sedersi insieme nella stessa stanza».

I colloqui dovrebbero durare quattro mesi e riguardare tutte le questioni relative allo status finale dello Stato palestinese, tra le quali la demarcazione delle frontiere, così come le garanzie di sicurezza per Israele.

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