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Mediobanca, bene CheBanca! ma pesa la Grecia

Mediobanca paga la guerra del debito sovrano europeo e il terremoto delle Borse con un utile netto consolidato in caduta del 75,9% a 63,4 milioni nel primo semestre dell’esercizio 2011-2012 (contro i 262,9 milioni di un anno prima) dopo svalutazioni per 269 milioni. A sostenere il bilancio sono stati, invece, i pilastri della raccolta e degli impieghi tramite le controllate CheBanca! e Compass accanto all’attività di private banking.
In particolare, Piazzetta Cuccia ha svalutato i sirtaki bond in portafoglio per 114 milioni (al 30% del valore nominale) portando così il taglio complessivo al 70%. Svalutata per 55 milioni anche la partecipazione in Rcs (con il valore di carico sceso a 1,23 euro per azione). Per 59,4 milioni le svalutazioni hanno riguardato, poi, azioni disponibili per la vendita, di cui 34 milioni su Delmi (nell’ambito dello scambio tra la partecipazione Edison e quella in Edipower). Il Roe normalizzato a fine dicembre scorso era all’8%, mentre il Core Tier 1 si è attestato all’11% (rispetto all’11,2% di giugno 2011).
I ricavi sono scesi nel semestre del 4,5% a 973,3 milioni a causa del minor contributo delle partecipazioni strategiche, cioè del «principal investing» (sceso a 58 milioni da 113), mentre le attività ordinarie mostrano ricavi stabili (a 901 milioni). Nel solo secondo trimestre dell’esercizio in corso (ottobre-dicembre 2011), Mediobanca ha realizzato un utile in calo a 6,6 milioni rispetto ai 56,8 milioni di un anno prima.
In un semestre caratterizzato dall’aggravarsi della crisi finanziaria dell’area euro, il margine d’interesse è comunque cresciuto del 4,3% a 554,6 milioni, grazie al comparto retail e private banking (+15% a 362 milini). I risultati divisionali hanno visto per il Cib (corporate & investment banking) un calo dei ricavi del 5% a 448 milioni nel semestre e una perdita netta di 37 milioni a causa di 222 milioni di rettifiche/perdite sul portafoglio titoli disponibili per la vendita, inclusi i 114 milioni di svalutazioni sui titoli di Stato greci.
La divisione retail & private banking ha registrato un utile netto di 95,8 milioni (da 38 milioni) grazie anche alla plusvalenza di 44 milioni realizzata dalla cessione di un immobile nel Principato di Monaco.
In particolare, Compass ha terminato il semestre con ricavi in crescita del 6% e un incremento del 47% dell’utile netto, attestatosi a 58 milioni. CheBanca! ha segnato un incremento dei depositi del 7% a 10,7 miliardi, mentre i clienti sono aumentati del 25% a 470mila e il risultato ha visto una perdita netta stabile a15 milioni. La divisione principal investing ha praticamente azzerato l’utile (2 milioni da 105) per effetto del dimezzamento del contributo di Generali ai ricavi (da 105 a 66 milioni) e della svalutazione di Rcs. Il valore di mercato delle principali partecipazioni, a fine dicembre 2011, si attestava a 2,4 miliardi.
Il semestre ha visto anche il miglioramento del funding e della liquidità. La raccolta è infatti salita da 51,7 a 54 miliardi anche in virtù del finanziamento triennale Bce di dicembre (4 miliardi di euro) e l’amministratore delegato Alberto Nagel ha comunicato che l’istituto parteciperà anche all’asta del 29 febbraio per una cifra non distante.
Il prossimo appuntamento del patto di sindacato di Mediobanca è atteso sulla carta per settembre, ma in base anche alle novità che emergeranno dai regolamenti attuativi sulla legge dei doppi incarichi potrebbe venir convocato un nuovo incontro dei grandi soci.

È quanto si è appreso da fonti finanziarie che hanno evidenziato come, potenzialmente, le norme attuative potrebbero implicare un rimescolamento nel cda di Mediobanca tale da richiedere un aggiornamento sulla governance.

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