da Milano
La quota di Groupama in Mediobanca resta «strategica» e non vi sono motivi per modificarla. Lo ha detto il numero uno del gruppo assicurativo francese, Jean Azema, che siede nel consiglio di amministrazione di Mediobanca, in virtù della partecipazione del 3% apportata al patto di sindacato e all'1,9% detenuto fuori patto. «Non possiamo che felicitarci dell'investimento che abbiamo fatto», ha detto Azema, interpellato durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati di Groupama. «Entrando in Mediobanca avevamo due obiettivi: il primo era ottenere un posto di osservazione e farci conoscere come operatore assicurativo in Italia, cosa che è avvenuta. Il secondo era finanziario e l'investimento è molto redditizio», ha spiegato Azema, aggiungendo che pertanto «non si sono ragioni a breve termine per modificare la quota».
Azema ha anche detto che Groupama è interessata al mercato italiano e vede opportunità di crescita, ma che le acquisizioni nella penisola sono care. «In Italia il mercato assicurativo è ampiamente consolidato, ma si possono prevedere altri movimenti». Groupama è stata in corsa per Liguria Assicurazioni (poi acquisita da Fondiaria Sai), ma «ha preferito non proseguire» per il prezzo. Il gruppo ha chiuso il 2005 con un utile netto di 544 milioni, in aumento del 34% ed è pronto al debutto in borsa per poter figurare tra i primi 10 in Europa grazie a una crescita esterna. Con un fatturato di 13,4 miliardi (+4,8%), Groupama è attualmente diciassettesimo.
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