Melanoma in aumento, troppo sole non fa bene

Spiagge e sole non fanno sempre bene. Tintarella non vuole dire, insomma, per forza salute. Soprattutto quando l’esposizione solare è eccessiva e fuori controllo, è in agguato il melanoma. Bisogna fare attenzione e non sottovalutare i controlli dermatologici. Il melanoma ha un’incidenza in Europa di circa 12 casi ogni 100mila abitanti e colpisce, di solito, soggetti adulti tra 35 e 55 anni. Solo lo 0,4% dei melanomi insorge entro la pubertà, mentre, nel 2% dei casi si manifesta entro i 30 anni. Dopo i 60, l’incidenza diminuisce a eccezione di alcune varianti (Lentigo maligna-melanoma). «In molti paesi occidentali si è osservato, negli ultimi anni, un aumento notevole dell’incidenza del melanoma soprattutto nelle popolazioni caucasiche di pelle chiara, probabilmente a causa dell’incremento dell’esposizione alle radiazioni solari: in Italia è quasi raddoppiata nel giro di dieci anni. Al contrario il rischio di mortalità ha subìto un decremento con il miglioramento delle tecniche diagnostiche, che consentono diagnosi sempre più precoci - spiega Georgiana Clare Marulli, Dermatologa e Coordinatrice dei servizi di Dermatologia ambulatoriale, Dermatoscopia e Chirurgia dermatologica dei Poliambulatori San Raffaele Termini e San Raffaele Tuscolana -. Secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, in Italia vengono diagnosticati in media ogni anno 12,5 casi di melanoma cutaneo ogni 100mila uomini e 13,1 ogni 100mila donne. Le stime per l’Italia indicano un totale di 3.143 nuovi casi diagnosticati tra i maschi e di 2.851 tra le femmine. Dati che appaiono tuttavia sottostimati, visto che molti melanomi vengono asportati in strutture non ospedaliere e, quindi, non registrati. Per quanto riguarda la mortalità, nel 2002 si sono verificati 849 decessi per melanoma cutaneo fra i maschi e 633 decessi fra le femmine». I maggiori fattori di rischio sono «molteplici. Quelli endogeni legati all’individuo, come la componente genetica; una precedente diagnosi di melanoma; uno stato d’immunodeficienza; la presenza di un neo congenito gigante; il fototipo chiaro. In particolare chi ha i capelli biondi o rossi ha una probabilità di sviluppare un melanoma maggiore del 50-100% rispetto ai castani o neri. Inoltre, il fototipo chiaro e un’elevata quantità di efelidi sono importanti fattori predittivi di rischio.

Altri fattori esogeni, cioé legati all’ambiente, sono l’esposizione solare intensa e intermittente in sedi non abitualmente foto-esposte e le ustioni cutanee durante l’infanzia. Oggi l’incremento dei viaggi in località esotiche e di alcune pratiche sportive all’aria aperta contribuirebbero all’aumento dell’incidenza del melanoma».

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