Mele: "Pronto a lasciare la Camera"

"Se me lo chideranno lo farò - dice il protagonista dello scandalo -. Ma quanti veleni su di me per una marachella"

Mele: "Pronto a lasciare la Camera"

Roma - «È giusto che il mio partito abbia accettato le dimissioni. Ho sbagliato. Anche se... Se solo penso a come è nato il tutto, mi sento davvero male». Si dimetterà anche da parlamentare? «Se il partito ritiene che io debba farlo, lo farò». E ora? «Ora ho solo voglia di tornare a casa dalla mia famiglia. È a loro che devo pensare». Dove si trova ora? «Sono a Roma. Sono dovuto tornare di corsa. Manon vedo l’ora di andarmene ». È arrivato nella capitale velocemente, per incontrare i vertici del suo partito già di mattina presto, nella giornata in cui il segretario Udc Lorenzo Cesa ha accettato le sue dimissioni. Parla con voce tremante fra pause di silenzio e commozione, Cosimo Mele, il deputato dell’Udc coinvolto nello scandalo dell’hotel Flora. E si sfoga: «Sono molto amareggiato. Di certo quella sera non avrei mai immaginato potesse finire così». Un momento difficile per il deputato brindisino, protagonista da due giorni di un «vortice mediatico» che lui, spiega, proprio non si aspettava. Il day after la sua «ammissione di colpa», Mele non ha molta voglia di parlare, di ricordare la notte di venerdì scorso. Chiede «rispetto per la privacy» e ripete quello che è diventato il suo unico imperativo: «Voglio pensare alla mia famiglia».

Sembra quasi pentito di aver fatto la sua ammissione.
«No assolutamente. Era giusto così. Ho fatto un errore, ed era giusto che lo dicessi. Ma non mi aspettavo questo vortice mediatico. Sono molto amareggiato per quanto ho letto sui giornali, per come molti hanno presentato tutta la vicenda».

Cosa vuol dire?
«Semplicemente che sono state dette cose davvero pesanti sul mio conto. Da una parte lo capisco. Quando succedono queste cose e ad essere coinvolto è un parlamentare, il risalto è sempre notevole. Ne ero ben consapevole anche nel momento in cui ho deciso di dire che ero io il politico coinvolto. Ma ora sto male, sono in un cattivo stato psicofisico da non riuscire neanche a parlare. Sono due giorni che non dormo. Se penso a come è nata poi...».

Cioè, come è nata?
«Come una marachella, niente di più. Sbagliata, certo,mapur sempre una marachella, che non può diventare altro. E invece mi sembra che stia accadendo proprio questo, che imedia stiano un po’ alterando la realtà».

Molti suoi colleghi pensano sia giusto che lei si dimetta anche da parlamentare. Lo farà?
«A me non sembra di aver tradito nessuno. Ma se l’Udc ritiene che io possa nuocere in qualche modo allora mi dimetterò anche da parlamentare. Notoriamente io sono un uomo di squadra. E poi, non è che la politica sia tutta la mia vita. Per fortuna ho anche dell’altro».

Ha parlato con la sua famiglia?
«Certo. L’ho fatto e lo faccio continuamente. Ma è un momento davvero difficile. Ed è per questo che ora voglio solo pensare a loro, a mia moglie, ai miei genitori».

Verrà a Roma mercoledì prossimo per fare il test antidroga promosso dal suo (ex) partito?
«Guardi, io sono prontissimo a farlo. Anche perché, come ho ripetuto più volte, non ho preso né cocaina né altri tipi di droghe. Ma, mi creda, ora per me il test è un falso problema. Voglio rimanere con la mia famiglia. È stato un colpo tremendo per loro e sono le principali vittime di tutta questa storia».

Con chi ha parlato del suo partito?
«Preferisco non rispondere. Dico solo di aver spiegato all’Udc come stanno le cose. Ho circoscritto il problema, raccontando tutto con sincerità ed amarezza. Dopodiché hanno deciso di accettare le mie dimissioni. E va bene così, lo capisco. Anche se...».

Se?
«È ovvio che non mi faccia piacere».

Forse sperava in un esito diverso?
«Mi creda, ho tanta voglia di raccontare delle cose. Ma questo non è il momento».

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