«Il nostro partito cercherà un'ampia convergenza con i moderati, Udc compreso. Se il partito di Casini a livello savonese stringesse un accordo con Berruti, per noi non cambierebbe nulla perché andremmo comunque soli con un nostro candidato», con queste parole il coordinatore regionale di Futuro e Libertà Enrico Nan aveva annunciato che alle comunali di Savona i finiani non stringeranno accordi con il centrodestra, tantomeno saranno tentati da accordi con la sinistra. Stessa situazione per quanto riguarda Alassio dove Fli sarà presente con un proprio uomo, Roberto Avogadro. Una decisione che, però, anima il dibattito politico savonese con il consigliere regionale del Pdl Marco Melgrati che ieri se lè presa con i finiani: «Ad Alassio i traditori finiani sono tre gatti, nemmeno quattro. E appoggiano un candidato sindaco che è stato politicamente ondivago: prima a destra, poi a sinistra, poi ancora a destra, ed oggi pro domo sua» se la prende Melgrati che affonda anche sul contesto cittadino di Savona: «Se Futuro e Libertà correrà sola anche lì è perché nessuno, né a destra, né a sinistra, li vuole. Oltretutto avremo il piacere di contarli, una volta per tutte, e dare loro il peso che meritano».
Ma il ragionamento di Melgrati non si ferma ad una visione del contesto savonese e guarda a livello nazionale con un riferimento deciso al ruolo del coordinatore regionale Enrico Nan, ex deputato di Forza Italia e anche ex membro del Popolo della Libertà: «Loperazione elettorale fatta dallavvocato Nan era chiara - racconta il consigliere regionale -. In un primo momento, prima dello scandalo della casa di Montecarlo, Fli era accreditato al 5-6% a livello nazionale e Nan sarebbe riuscito a tornare alla Camera. Oggi che Fli vale il 2% il suo progetto è vanificato.
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