La memoria si conserva anche col pallone

È stata presentata ieri a Roma la terza edizione del Trofeo della Memoria, il torneo di calcio intitolato a un allenatore ebreo vittima delle persecuzioni, Arpad Weisz. Il «campionato», che comincia domani e si concluderà il 12 giugno, è stato presentato nei Giardini della Sinagoga, presenti fra gli altri Riccardo Di Segni, Rabbino capo di Roma e Giulia Rodano, assessore alla cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio. Con loro Enzo Foschi, vicepresidente della Commissione sport della Regione, Melchiorre Zarelli, presidente del Comitato regionale laziale-Lnd, Matteo Marani, autore del libro «Dallo scudetto ad Auschwitz» dedicato alla storia di Weisz e due rappresentanti della Lazio, il capitano Luciano Zauri e Maurizio Manzini, team manager della società. È il secondo anno che il «Trofeo della Memoria» viene intitolato a Weisz, l’allenatore ebreo di origine ungherese che, dopo aver raggiunto gloria e successo in serie A sulle panchine di Inter e Bologna, venne travolto dal vortice della persecuzione antisemita scatenata tra il 1933 e il 1945 in Europa dai nazisti. Trentuno le formazioni juniores ai nastri di partenza, tutte composte da giovani nati dal 1° gennaio 1989 in poi. Come nella scorsa edizione, il torneo coinvolgerà i club delle cinque province laziali: saranno 4 squadre della provincia di Rieti, 4 di Latina, 4 di Frosinone, 3 di Viterbo e 16 di Roma, a contendersi il trofeo conquistato nella passata stagione dall’Fc Latina.

I pontini dal 29 al 31 ottobre 2007 visitarono i campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau assieme alla seconda classificata, l’Usd Sabinia. «L’idea del trofeo è nata due anni fa all’indomani della comparsa degli striscioni antisemiti allo stadio Olimpico di Roma», ha spiegato l’assessore Rodano.

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