Paolo Stefanato
da Milano
Menarini, il primo gruppo farmaceutico italiano, ha annunciato lacquisto di uno stabilimento in Germania che servirà a rafforzare la presenza nei mercati dellEst Europa e dellEstremo Oriente, e che già serviva la controllata tedesca Berlin Chemie. Loperazione, sottoscritta laltra sera a Dresda, comporta lacquisto dei siti produttivi della Awd, appartenente dal 1991 al gruppo farmaceutico croato Pliva, quotato alle Borse di Londra e Zagabria. Su richiesta del venditore, non sono stati resi noti i termini economici del contratto.
La Awd è uno storico marchio dellindustria tedesca, nato nel 1835, finito nel dopoguerra nel patrimonio pubblico della Repubblica democratica, privatizzato nel 1990 (quando finì al gruppo Degussa di Dusseldorf), per poi passare nel 2001 alla Pliva. Lo stabilimento acquistato da Menarini già destinava buona parte della propria produzione (specializzata in farmaci di forma solida) alla Berlin Chemie, di cui era il principale fornitore, con 250 tonnellate di capsule e compresse allanno (il 50% del totale di Bc), specie per le malattie cardiovascolari e del sistema nervoso centrale. Le linee acquistate sono - sottolinea il gruppo italiano - molto efficienti e moderne, tanto che lobiettivo è quello di decuplicare le produzioni al servizio di Bc in un quinquennio, portandole a 2.400 tonnellate.
Questi numeri indicano chiaramente le forti potenzialità attribuite alloperazione: le fabbriche ex-Awd contribuiranno allespansione di Berlin Chemie, altro storico gruppo tedesco acquistato da Menarini nel 1992, che presidia i mercati dellEst Europa, dellex Unione sovietica, dellOriente, fino a India e Vietnam, Paesi dove lazienda è cresciuta del 186% negli ultimi quattro anni.
Questa «prova di vitalità dellindustria farmaceutica italiana», sottolineata orgogliosamente dal presidente del gruppo Menarini, Alberto Aleotti, ha una sua logica molto chiara: linternazionalizzazione, specie al di fuori dei mercati maturi, ha lobiettivo di creare massa critica per poter indirizzare risorse alla ricerca in farmaci innovativi; questultima è infatti sempre proporzionata alla dimensioni di un gruppo. Menarini, i cui prodotti di punta sul mercato sono farmaci contro le malattie cardiovascolari e antidolorifici, ha attualmente un ricco portafoglio di prodotti in fase di ricerca, a vari livelli, in particolare antitumorali, cardiovascolari, antivirali e un anti-infarto biotecnologico.
Il gruppo Menarini, che fa capo per il 100% alla famiglia Aleotti, ha chiuso il 2005 con un fatturato di 2,21 miliardi di euro (più 18% sul 2004), per il 55% realizzati allestero, dovè presente in oltre cento Paesi.
«Vivo apprezzamento» per loperazione in Germania è stato espresso ieri anche da Sergio Dompè, presidente di Farmindustria.
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