"Meno barbecue e più sicurezza con i vigili a cavallo"

Il comandante della Locale Gianluca Mirabelli: "I nostri otto cavalieri sono già un successo"

"Meno barbecue e più sicurezza con i vigili a cavallo"
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Ieri mattina il Nucleo della Polizia Locale a cavallo ha ritrovato nel Parco Lambro un ragazzo scomparso da casa. In poco più di una settimana dall'inizio del progetto sperimentale (ha preso il via venerdì 6 giugno) e che fino alla fine di dicembre impiegherà 8 cavalieri suddivisi su vari turni e quattro bellissimi cavalli (Holly, Sonny, Special e Virgola) i vigili hanno dimostrato di aver fatto centro. Ne parliamo con il loro comandante, Gianluca Mirabelli, che insieme al sindaco Beppe Sala e al procuratore capo Marcello Viola hanno voluto il ritorno dei ghisa nei parchi dopo anni di assenza.

Comandante, il nucleo a cavallo della Polizia Locale era già stato istituito nel 1998, ma l'esperienza terminò nel 2011 a causa dei costi eccessivi per l'Amministrazione. Cosa è cambiato da allora?

«Ho conosciuto Giuseppe Scabioli, presidente associazione Giacche Verdi Lombardia e vice presidente dell'associazione Giacche Verdi Italia. Una organizzazione che, tra l'altro, ospita 40 cavalli confiscati dalla Dda - Direzione distrettuale antimafia - alle associazioni criminali, animali che vengono utilizzati per finalità sociali (ricerca persone scomparse, ippoterapia)».

L'idea che siano cavalli sequestrati alle mafie l'avrà allettata...

«Molto. E anche all'Aggiunto Alessandra Dolci che coordina la Dda di Milano e che ha dato massima disponibilità per iniziare questo percorso. Scabioli ci ha proposto di mettere a nostra disposizione 4 cavalli, il maneggio, i veterinari, il personale tecnico per ferrare i cavalli e anche le infrastrutture fino a dicembre per un contributo pari a 17mila euro. Così abbiamo deciso di provare».

E?

«Abbiamo fatto un bando interno riservato al nostro personale selezionando 8 cavalieri (5 sono donne) sulla base dei titoli e dell'esperienza posseduta, persone che vanno a cavallo nella loro vita privata e amano gli animali, in questa fase sperimentale abbiamo selezionato i migliori. Alcuni tra loro facevano già parte del Nucleo a cavallo del '98. E dopo l'approvazione in giunta e la firma dell'accordo sperimentale la partenza è stata più che positiva».

Ci spieghi in che modo il riscontro è stato ottimo. Avete iniziato al Parco Lambro.

«Sì, ma poi andremo anche a Rogoredo, al Parco della Martesana. A cavallo riusciamo a raggiungere zone dove a piedi non si può arrivare e vedere quello che solo dall'alto si può scorgere. Gli spostamenti a cavallo, oltre a essere rispettosi dell'ambiente, sono molto più veloci. I cavalli sono tra l'altro addestrati per il lavoro specifico della Locale: se sentono rumori strani, lancio di bottiglie o anche spari non fanno una piega».

Le persone che vivono il Parco Lambro quotidianamente come l'hanno presa?

«È la parte più bella di questa esperienza. Centinaia di famiglie che usufruiscono del parco, anche con i loro bambini, si avvicinano ai cavalieri in uniforme, fanno tantissime domande; una marea di ragazzi adolescenti che giocano a pallone o fanno i pic nic, raggiungono i cavalli, li ammirano, chiedono. A loro viene spiegato da dove provengono questi animali. Ah quindi c'è anche la polizia locale a cavallo esclamano. Poi c'è chi frequenta il parco magari perché non ha possibilità economiche per andare tutti i fine settimana al mare ed è contento della nostra presenza che, è innegabile, fa diminuire la percezione d'insicurezza».

Poi c'è la parte operativa...

«Sì, naturalmente non volevamo utilizzare i cavalli solo per finalità sociali. Andando in alcune zone dove non puoi arrivare a piedi siamo riusciti finalmente a far smontare tanti barbecue, visto che nelle aree verdi sono vietati. Non è che abbiamo risolto tutti i problemi, però sicuramente rispetto al recente passato è stato fatto molto di più».

Cavalli e cavalieri «addolciscono» la pillola, non siete sempre costretti ad affrontare determinate situazioni ostiche a muso duro...

«Secondo me sono la dimostrazione pratica che in alcune situazioni ci si può riappropriare degli spazi anche senza interventi muscolari. Ci vuole tempo e perseveranza, ma a noi non mancano».

La risposta del corpo com'è stata?

«Sono molto felice perché dal corpo della Polizia Locale ho una grande risposta. Mi trovo in linea generale ad avere vigili tra i quali si sta abbassando non di poco la media dell'età anagrafica. Il corpo è sano e giovane anche grazie a nuovi inserimenti e ha voglia di fare, ci crede, ci tiene, non si gira dall'altra parte».

E a

dicembre, al momento dei bilanci?

«Se funziona tutto bene come adesso metteremo più cavalieri, allargheremo il servizio. Magari riusciremo a svolgerlo in più parchi contemporaneamente. Sarebbe davvero un grande successo».

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