Meno profitti ma crescono gli investimenti

da Milano

Primo trimestre con utili e produzione in frenata, ma con la prospettiva di un recupero produttivo che riporti la situazione ai livelli del 2006, mentre per il 2010 il tasso di crescita della produzione dovrebbe salire dal 3 al 4 per cento. È un consuntivo trimestrale tutto da interpretare quello presentato ieri dall’Eni, «caratterizzato dall’impatto negativo della flessione dei prezzi del petrolio, dal rafforzamento dell’euro e dal clima mite» ha detto l’ad, Paolo Scaroni. Ma veniamo alle cifre: l’utile netto è sceso del 13%, alla pur rispettabile cifra di 2,59 miliardi, la produzione è calata del 5,1% a causa delle vicende in Nigeria e Venezuela. Secondo gli esperti di settore, tuttavia, la concorrenza non ha fatto molto meglio: Bp ha registrato una frenata degli utili del 24% e Total dell’11,4%, solo Shell ha chiuso con un miglioramento del 9,8%.

Di importante ci sono le acquisizioni in Congo, Golfo del Messico, Alaska e Angola che dovrebbero permettere un incremento produttivo nei prossimi anni. E intanto gli investimenti nell’esplorazione sono cresciuti del 50%.

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