I reati sono in calo, ma le ronde arriveranno comunque. Si chiameranno probabilmente «volontari per la sicurezza» e di fatto aumenteranno il controllo sulla città che pure le forze dellordine stanno dimostrando di aver portato a livelli ottimali. Proprio ieri il questore di Roma Giuseppe Caruso, al termine del Comitato provinciale per lordine e la sicurezza, ha snocciolato sul tema statistiche confortanti: nel primo semestre 2009 i resti a Roma e provincia sono diminuiti del 16,86% rispetto allanno precedente. Non solo: i reati che sono calati maggiormente sono «furti e rapine», confermando un trend calante in atto già dal 2007. Alla luce di questo, larrivo nella capitale delle ronde (si parla di novembre prossimo) sembra avere unurgenza meno assillante. Il Campidoglio in effetti sta aspettando la pubblicazione del decreto attuativo per avviare un giro di consultazioni con i municipi e con le associazioni e le organizzazioni del territorio interessate a prendervi parte. Già mesi fa, ha spiegato il presidente della Commissione Sicurezza del Campidoglio, Fabrizio Santori, «avevamo avviato un lavoro» nella direzione di «rafforzare limpiego delle associazioni nella tutela del territorio». Attualmente, infatti, diverse sono quelle già impiegate nel controllo nelle aree dei parchi e degli ingressi delle scuole. Poi la legge voluta dal ministro dellInterno, Roberto Maroni, ha introdotto una disciplina nazionale. Perciò ora occorre riprendere le consultazioni da capo, alla luce delle nuove regole. E si parlerà anche delluniforme da far adottare (piace sempre la casacca gialla con la scritta «Roma sicura»)e della questione-rimborsi (la legge stabilisce esplicitamente che chi partecipa alle ronde non può essere pagato ma potrebbe essere possibile attribuire loro dei rimborsi per le spese legate allattività).
La polemica lessicale è comunque meno peregrina di quanto sembri. La deriva leghista del nome preoccupa un po tutto il fronte comunale, da destra come da sinistra. Il sindaco Gianni Alemanno anche ieri ha tenuto a precisare come «nella nostra città non ci saranno ronde o cose simili ma solo volontari per la sicurezza impegnati nella lotta al degrado urbano e in iniziative di sostegno ai cittadini, niente di più e niente di diverso», termine ribadito anche dal consigliere PdL Federico Rocca. «Questa guerra delle parole fa gioco solo alla sinistra - ha riaffermato i deputati romani Fabio Rempelli e Marco Marsilio -. Chi si ostina a parlare di ronde ostacola solo lapplicazione della legge e non contribuisce al contrasto dellillegalità. Se la Lega tiene più alla forma del gringo padano che alla sostanza dei volontari per la sicurezza può sempre provare a riportare in Parlamento un nuovo decreto Maroni, inclusivo dellamato nomignolo ronde, così da poter constatare di poter contare al massimo sul loro voto. Gli osservatori per la sicurezza messi in campo dal Governo, al contrario, incoraggiano il senso civico e inducono al rispetto per il prossimo». Per quanto attiene alla situazione della Capitale, Rampelli e Marsilio raccomandano al prefetto e al sindaco di Roma «maggiore controllo delle periferie. I nuovi militari assegnati alla Capitale, possono garantire una scorta aggiuntiva a poliziotti e carabinieri da dislocare nelle zone di bordo più che nel centro storico. La periferia romana ha infatti bisogno di maggiore presenza dello Stato e, di luoghi di aggregazione e identificazione, di nuova edilizia di qualità, della demolizione degli eco-mostri realizzati dal dopo-guerra fino a Veltroni e di una nuova stagione di protagonismo e vitalità».
Anche lOspol, il sindacato degli agenti della polizia municipale, si sofferma sulla questione opponendosi fermamente alla istituzione delle ronde perchè «lavvento del modello rondista rappresenta lesito conclusivo e peggiore di un lungo processo, che con il concorso di tutte le forze politiche si propone di, ormai da molti anni, sostituire i corpi di polizia municipale con i più eterogenei e variopinti surrogati, dagli ausiliari del traffico ai vigilantes di imprese private sfornando, di volta in volta, altisonanti parole dordine come la sicurezza sussidiaria, la sicurezza partecipata, la sicurezza integrata, la sicurezza comunitaria, e tanti altri slogan privi di senso destinati a durare lo spazio di un mattino».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.