«Ci sono giorni in cui chi fa questo mestiere vorrebbe non lavorare: dedico questo tg a un amico che ha avuto un grave malore e in questo momento viene operato, Lamberto Sposini».
Lo ha detto ieri sera Enrico Mentana che ha aperto con queste parole ledizione serale del Tg La7, che ha condotto dopo essere stato al Gemelli dove è ricoverato lamico e collega colpito da unemorragia cerebrale. «Sono i fatti della vita, anche noi giornalisti lo sappiamo», ha concluso Mentana. Ieri, immediatamente dopo laccaduto, sono stati in molti a far visita a Sposini (59 anni), improvvisamente colpito da malore. Al suo capezzale si sono subito precipitati la figlia Francesca e la compagna Sabina Donadio.
E poi colleghi e amici, tra i quali il presidente della Rai Paolo Garimberti, Clemente Mimun, Mauro Mazza, Massimo Giletti, Luciano Onder. Mara Venier, che è andata in onda al posto di Lamberto quasi a «tradimento», perché nessuno le aveva inizialmente parlato delle reali condizioni del collega: tanto che lei aveva subito rassicurato il pubblico sulle condizioni di Sposini mentre in realtà, le agenzie di stampa, battevano aggiornamenti poco rassicuranti. Appena chiusa la trasmissione (prima del previsto) Mara si è precipitata in ospedale. E poi Emilio Carelli e Bruno Vespa, molto colpito affranto per lassoluta imprevedibilità dellincidente. Ieri qualche immagine si vedeva Vespa che parlava con i medici del Policlinico per avere notizie di Lamberto.
E poi tutto il popolo del web che si stringeva virtualmente accanto al conduttore: si sono subito moltiplicati messaggi di solidarietà e incoraggiamento. Oltre, naturalmente, a qualche indesiderato sciacallo che, con macabra e inspiegabile ironia, ne annunciava la fine.
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