da Roma
La rissa tra Antonio Zequila e Adriano Pappalardo continua a tenere banco. Sia nelle scuse dei dirigenti Rai, sia nei servizi televisivi ad essa dedicato: ieri è intervenuto di nuovo il direttore della Rai Alfredo Meocci. In mattinata ha fatto sapere che, dopo la sospensione di una settimana dello show della Venier decisa ieri, verranno presi provvedimenti anche verso i dirigenti e gli autori che hanno permesso che si scatenasse una simile litigio tra i due ex naufraghi dellIsola (Zequila ha minacciato di morte il cantante durante la prima parte di Domenica in). Meocci poi dai microfoni della Vita in diretta (il rotocalco di Raiuno e anche quello di Canale 5, Verissimo, ieri hanno cavalcato di nuovo la vicenda) ha detto che «il servizio pubblico deve mirare a una «tv costruttiva e non deleteria» anche perché bisogna «evitare il rischio» di macchiare con un episodio deplorevole un anno di successi della Rai e ha invocato un «forte senso di responsabilità di tutti di fronte a episodi che non devono accadere nella fascia dedicata ai minori». «Il rischio vero - ha sottolineato il dg Rai - è di innescare un circolo vizioso pazzesco, mostrando una realtà peggiore di quello che è e favorendo per emulazione una degenerazione».
Per chiudere la vicenda Antonio Zequila ha parlato invece da Striscia la notizia. Anche lui, come aveva già fatto ieri Pappalardo, ha chiesto scusa alle mamme e ai bambini e ha detto di avere avuto un attimo di follia, «ma sono stato provocato» (da Pappalardo). Ha aggiunto: «La Venier ha chiesto di entrare in pubblicità ma non glielhanno data.
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