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Mercati Cautela delle Borse dopo l’impennata di lunedì

Dopo l’euforia, dubbi e cautele. È durato - per il momento almeno - lo spazio di una seduta l’entusiasmo dei mercati europei per il piano anticrisi dell’Ue. A fronte del cauto ottimismo di Moody’s (secondo cui il maxi-piano targato Ue-Fmi «attenua i timori sulla liquidità»), sui mercati, dopo l’impennata della vigilia, sono emersi gli interrogativi: il timore è che le misure possano non essere risolutive. Euro debole (ieri 1,2730 nel cambio col dollaro) e corsa all’oro (ai massimi da 5 mesi, 1.259,40 dollari l’oncia) sono gli elementi che sembrano confermare le perplessità degli investitori. I listini europei hanno seguito il trend indicato in mattinata dell’Asia e del Pacifico, con perdite intorno al punto percentuale. Peggiori le Borse dei Paesi più a rischio: Madrid (-3,32%), Lisbona (-2,2%), Dublino (-1,2%) e soprattutto di Atene (-3,19%). Uniche positive invece Zurigo (+0,42%) e Francoforte (+0,33%), mentre Londra e Parigi hanno perso meno dell’1%. Le vendite si sono concentrate sul comparto del credito, mentre hanno retto auto, industria e alimentare. In calo le tlc, più cauti gli assicurativi. Anche a Milano la chiusura è stata in calo, ma sopra i minimi della giornata: l’indice Ftse all share ha perso lo 0,47% e il Ftse Mib lo 0,46%. Acquisti su Exor (+2,72%) e Fiat(+2,25%), male le banche: Unicredit e Intesa, cresciute lunedì del 20% circa ciascuna, ieri hanno perso rispettivamente il 3,55% e il 5,41%. Wall Street, negativa all’inizio, ha conquistato territorio positivo nel pomeriggio per poi ripiegare alle 21 italiane a -0,14% con il DJ, mentre il Nasdaq segnava +0,25%. Quanto ai titoli di Stato, buona richiesta per il Bot a 12 mesi, pari a poco meno del doppio rispetto all’offerta: una risposta che non si vedeva da mesi.

Per gli esperti è un primo test superato, quello per i titoli di Stato italiani alla prima emissione dopo il maxipiano dell’Ue sul fronte della crisi, anche se per il Tesoro il costo di finanziamento tende a salire. Il rendimento è tornato all’1,442%, ai livelli di febbraio 2009, con un aumento di 0,509 punti rispetto all’ultimo collocamento sul mercato di Bot annuali.

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