Il mercatino dell’Est dove si fanno affari e malaffari

I camper e i camion arrivano puntuali, come ogni venerdì. Dopo aver macinato chilometri di asfalto si radunano nel piazzale alle spalle del parcheggio d'interscambio Atm, a Cascina Gobba. È il viaggio di chi arriva dall'Est. Ambulanti ucraini, romeni, moldavi e bulgari si danno appuntamento qui, ogni fine settimana. Senza di loro il mercato del baratto non può cominciare. Barattare merce, o meglio scambiarsi pacchi da spedire o da ricevere questa è la veste ufficiale del mercato dell'Est. Ma basta un sabato mattina passato con loro a percorrere la così detta «via delle badanti», così come i residenti hanno ribattezzato la strada che, dal parcheggio, conduce al mercato, per capire che di ufficiale c'è rimasto ben poco e che quei pacchi da spedire sono diventati ora merce da vendere e comprare.
Sotto le spoglie di semplici spedizionieri, gli ambulanti dell'Est hanno allestito vere e proprie bancarelle. Pesce, dolciumi, formaggi, salami, al mercato si può acquistare di tutto. E per chi ha voglia di rifarsi il look a disposizione anche i parrucchieri, abusivi certo, 6 euro appena per un taglio di capelli, tempo di attesa solo dieci minuti. Dello scontrino nemmeno l'ombra, qui non esistono i battitori di cassa.
Un paradiso fiscale, insomma, per i venditori che arrivano dall'Est e che, tra un cartone di pesce affumicato e uno di formaggio, riescono ad allungarti anche qualcos'altro. Sigarette per esempio. Ucraine, Romene e Moldave. Per un pacchetto di Marlboro si spendono 2 euro e 50, ma si può arrivare anche a 3 euro per un pacchetto di bionde Ucraine: sono le migliori, dicono.
Intanto, negli spiazzi tra una bancarella e l'altra, alcuni gruppi di ragazzi cominciano a bere, prima che arrivi sera saranno già ubriachi. «E per noi cominceranno i dolori», sbottano i dipendenti Atm che custodiscono il parcheggio. Risse, auto sfasciate, alcune rubate, bottiglie di birra ovunque: «Sabato scorso - racconta Bruno Smiraglia, dipendente Atm - abbiamo cercato d sedare una rissa. Uno di quei ragazzi ha bussato alla nostra guardiola in cerca di aiuto, lo abbiamo accolto e lo abbiamo calmato ma dopo dieci minuti è tornato con la faccia coperta di sangue. La verità è che, per la sicurezza di chi parcheggia, si dovrebbe impedire loro il passaggio nel parcheggio ma nonostante le richieste non è mai stato fatto nulla». Sempre dal mercato, altri gruppi si spostano, invece, all'ingresso della metropolitana e, da quando, il primo gennaio, polizia e militari hanno lasciato vuoto il presidio è anche ricominciato lo spaccio.

«Ogni lunedì raccolgo nuove denunce da parte dei cittadini - racconta Anna Di Renzo, presidente del comitato di quartiere Nord Est - cantine devastate e appartamenti derubati, siamo stanchi di subire aggressioni e di vivere nella paura».

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