da Milano
«Il mercato italiano è in crisi». Dopo tanti giri di parole e auspici di ripresa, è Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor, a delineare lo stato dellarte del settore. Con il crollo delle immatricolazioni di maggio al 17,56% (anche se, è doveroso ricordare che il dato è rapportato al 2007, anno rivelatosi record) la situazione diventa ora preoccupante.
Al calo delle vendite, che da gennaio risulta del 10,4%, e degli ordini (meno 9,5% sempre il mese scorso e meno 19% da inizio anno), bisogna aggiungere, come osserva il Csp, «la fortissima riduzione dellaffluenza di visitatori nelle concessionarie, nonostante il miglioramento del quadro economico». Gli operatori del settore, dal Csp ad Anfia e Unrae, imputano al fallimento degli incentivi, nella formula depotenziata in cui sono stati riproposti, uno degli elementi chiave della crisi. «Il quadro - osserva in proposito il presidente dellUnrae, Salvatore Pistola - potrebbe rivitalizzarsi con unimmediata misura di ampliamento dei bonus alle vetture Euro 2 del biennio 1997/1998 che sono circa 4 milioni». Ma a relegare lItalia fanalino di coda, in questo momento, tra i mercati europei è anche la continua impennata dei prezzi dei carburanti che, secondo le stime di Faib-Confesercenti, avanti di questo passo segnerebbero a fine anno un rialzo del 28% per la benzina e del 45% per il diesel. Anche le crescenti difficoltà per laccesso al credito e laumento dei costi relativi ai finanziamenti frenano le vendite. Il ricorso alle rate, infatti, rappresenta nei periodi di «spinta» del mercato, il 70% dei contratti. In questo scenario Fiat Group Automobiles risente della crisi generale se si raffronta la quota mercato di maggio (32,67%) con quella di aprile (33,56%). La penetrazione dei marchi di Torino appare invece in crescita nel dato anno su anno (era al 30,81% nel maggio 2007). Dalla Borsa è comunque arrivato un po dossigeno al titolo (+0,36% a 13,88 euro), dopo lapertura di settimana negativa.
Nei giorni della presentazione della nuova Lancia Delta (oggi giornata clou a Torino con lad Sergio Marchionne e il responsabile del marchio Olivier François), nel gruppo torinese è sempre il marchio Fiat a svolgere il ruolo di traino: 25,2% di quota mercato (più 1,7%) a maggio e 25,5% da gennaio, rispetto al 24,2% del 2007. La quota ha tenuto, nel dato mensile anno su anno, nonostante le vendite siano scese dell11,5% (Fiat), del 10,9% (Lancia) e del 22,6% (Alfa Romeo).
Maggio nero, con perdite oltre il 20%, per Chrysler, Kia, Toyota, Dacia, Daihatsu, Jeep, Ford, Honda, Hyundai, Land Rover, Lexus, Mitsubishi, Opel, Porsche, Lamborghini e Ssangyong. Bene, infine, per Torino, le vendite in Francia a maggio (più 33,3%).
\
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.