Il mercato crede all’ipotesi Axa-Fonsai

Saranno anche arrivati il «no comment» dei francesi e la precisazione della società italiana, ma il mercato, a giudicare dalla performance in Piazza Affari dei titoli coinvolti, sembra avere dato credito alle indiscrezioni riportate ieri dal Giornale secondo cui Axa avrebbe messo gli occhi su Fondiaria-Sai e, nel caso il colpaccio non andasse a segno, sulla controllata Milano Assicurazioni. Ieri le azioni della compagnia assicurativa capogruppo hanno terminato firmando la migliore performance del Ftse Mib, con un balzo del 5,71% a 11,85 euro (contro la flessione dello 0,81% del paniere delle blue chip), confermando così la tendenza emersa durante tutta la seduta. Bene anche i titoli Milano assicurazioni, che sul listino milanese hanno messo a segno un progresso del 4,76% a 2,15 euro. A poco niente è valso il «no comment», formula peraltro ambigua, arrivato da Parigi. Mentre per la reazione di Fonsai si è dovuta attendere l’intera giornata, fin quasi alle 21: Premafin e Fondiaria-Sai, si legge nella nota congiunta, «rendono noto di non aver in corso alcuna valutazione in relazione alla dismissione del pacchetto di controllo di Fondiaria-Sai e/o Milano Assicurazioni».
In scia ai rumors, gli esperti di mercato, fin dalle prime battute del mattino, si attendevano un certo movimento sui titoli della galassia Ligresti, che in effetti hanno fatto registrare volumi vivaci e superiori alla media. «Crediamo - scrivevano gli analisti di Equita sin nella nota del mattino - che, anche alla luce della perdurante sottoperformance dell'azione in Borsa, il mercato possa giocarsi l'appeal speculativo insito nella news». A nostro parere l'interesse di Axa è verosimile, mentre reputiamo meno probabile la volontà della famiglia Ligresti di rinunciare al controllo di Fonsai o Milano Assicurazioni». Un operatore, che preferisce mantenere l'anonimato, tra le due possibilità ritiene più probabile la cessione al gruppo d’Oltralpe della Milano. «I motivi - spiega - sono svariati. Ad esempio un'operazione simile escluderebbe problemi di antitrust nel ramo danni. Inoltre, la famiglia Ligresti conserverebbe un gruppo assicurativo che manterrebbe in pancia partecipazioni qualificate cui non credo sia disposta a rinunciare facilmente. Senza contare poi - aggiunge - che, se davvero l'affare dovesse coinvolgere solo la Milano, i concorrenti avrebbero minori leve per contrastarlo a livello politico». L'operatore sottolinea infine come, tecnicamente, il titolo della Milano in Borsa tratti a uno sconto sui multipli superiore rispetto a Fonsai, cosa che consentirebbe il potenziale riconoscimento di un premio minore rispetto agli attuali prezzi. E ciò «sebbene la qualità del portafoglio della Milano sia almeno pari a quella di Fondiaria Sai e il margine di solvibilità nettamente superiore». Paradossalmente quindi Axa andrebbe a pagare meno per entrare in possesso di una società che, sotto alcuni punti di vista, sarebbe migliore.

Più scettici sul concretizzarsi di un'integrazione Axa-Fonsai o Axa-Milano, invece, gli esperti di Banca Imi, che tendono a escludere entrambe le ipotesi sulla base della constatazione che il gruppo assicurativo che fa capo ai Ligresti «ha recentemente presentato un nuovo piano industriale, che prevede una ripresa a livello sia tecnico sia finanziario».

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