I risparmiatori che a inizio 2016 si sono affidati ai fondi obbligazionari possono dire di essere piuttosto soddisfatti. A parte rare eccezioni (chi ha sottoscritto fondi obbligazionari area dollaro o gli obbligazionari convertibili Europa), hanno beneficiato di rendimenti positivi e, in diversi casi, anche molto rotondi (Paesi emergenti, high yield Asia, high yield Usa). Ma adesso, su quali categorie si può puntare? Le obbligazioni dei Paesi emergenti, soprattutto quelle espresse in dollari Usa, dovrebbero continuare a offrire soddisfazioni. Il debito dei Paesi in via di sviluppo è molto più contenuto rispetto a quello dei Paesi industrializzati, e la loro crescita economica migliore: due fattori che sosterranno gli acquisti di bond emergenti: la preferenza alle emissioni in dollari Usa (che rendono circa il 5% l'anno) è dovuta alla maggiore stabilità delle quotazioni rispetto ai titoli espressi in valuta locale (rendono il 6,5%, ma sono molto più instabili). Un'altra categoria che non dovrebbe deludere nei prossimi 6-12 mesi è quella degli high yield Usa, ma con la raccomandazione di scegliere un bravo gestore attivo di fondi: la capacità di selezionare i singoli emittenti e di limitare o evitare del tutto settori critici (come l'energia) farà la differenza. Laurence Kubli e Matthias Wildhaber, portfolio manager di GAM, oltre gli ABS (Asset-backed security, obbligazioni emesse a fronte di operazioni di cartolarizzazione, garantita dagli attivi sottostanti), tengono d'occhio anche un bacino di prestiti corporate attraverso i CLO (Collateralized Loan Obligations). «Alcune emissioni senior (con un buon livello di garanzia, ndr) di CLO sono molto ben protette dal rischio di default e offrono premi di rischio relativamente elevati. Le cedole a tasso variabile sono basate sull'Euribor al quale viene sommato uno spread», fanno sapere i due manager, ricordando che, per la maggior parte dei CLO emessi da metà 2015, il tasso Euribor di riferimento è soggetto a una soglia minima pari allo 0%, e ciò significa che anche qualora l'Euribor dovesse sfociare in territorio negativo, questi strumenti continueranno a offrire rendimenti positivi.
Kubli e Wildhaber reputano, inoltre, interessanti anche i titoli obbligazionari garantiti da portafogli di mutui ipotecari su immobili commerciali (Commercial Mortgage-Backed securities): molte transazioni sono quotate ancora a un livello inferiore alla pari e stanno rapidamente raggiungendo la scadenza visto che i portafogli dei collaterali sottostanti vengono liquidati. Infine, David Lee, portfolio manager, di Capital Group segnala i corporate bond con rating investment grade (BBB/Baa e superiori), capaci di offrire interessanti opportunità nel lungo periodo.
«Oltre ai benefici di diversificazione, queste obbligazioni offrono un rendimento tipicamente superiore a quello del Treasury su un arco temporale di lungo periodo. Inoltre, hanno storicamente conseguito questi risultati con una minore volatilità rispetto alle asset class più rischiose come l'azionario o le obbligazioni high-yield», precisa Lee.EMo
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