Perugia - Hanno sostenuto l’estraneità alle accuse di concorso in omicidio e di violenza sessuale di Amanda Knox i suoi difensori, gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Della Vedova. I due legali hanno lasciato il carcere di Capanne poco dopo le 14 al termine dell’udienza di convalida del fermo della studentessa statunitense. Un atto al quale ha partecipato anche un interprete. "È stato un contradditorio anche dialetticamente interessante - ha detto l’avvocato Ghirga - dove due tesi antitetiche si sono confrontate: noi sosteniamo l’innocenza della ragazza, il pm sostiene che sia concorrente nel reato". Il legale ha comunque spiegato di non poter dire se la Knox abbia risposto alle domande. "Le tesi - si è limitato ad aggiungere - si sono confrontate con ampiezza". Alla domanda di un giornalista sulla possibilità che la studentessa abbia accusato oggi qualcun altro, il suo difensore ha risposto: "No... ma questo fa parte del contenuto dell’atto che deve rimanere riservato. Non vogliamo aggiungere a un fatto umano drammatico - ha proseguito - e giuridicamente complicato, questioni che attengono al riserbo assoluto delle indagini".
Sollecito: "Innocente" Raffaele Sollecito ha risposto oggi alle domande del Gip nell’interrogatorio di convalida del fermo a suo carico per il concorso dell’omicidio di Meredith Kerchel, respingendo tutte le accuse. Lo ha reso noto il suo difensore, l’avvocato Tiziano Tedeschi, uscendo dal carcere di Capanne al termine dell’udienza. Il legale ha confermato che lo studente pugliese ha risposto a tutte le domande. "È innocente - ha sottolineato l’avvocato Tedeschi - nonostante la procura cerchi sempre di stupire con conigli che escono dal cilindro. Sollecito non era sul luogo del delitto, era a casa sua". Per il legale lo studente è tranquillo. "Emergerà - ha concluso l’avvocato Tedeschi - la sua totale estraneità agli addebiti perché ci sono elementi oggettivi in tal senso". Nel corso dell’interrogatorio - ha precisato successivamente il legale - "ci siamo trovati di fronte a due esiti peritali fatti dalla stessa procura, uno che dà ragione e uno che dà torto". Che cosa riguardassero questi accertamenti svolti dalla procura Tedeschi non lo ha detto. Si è solo limitato a ripetere che davanti al gip "il ragazzo ha fornito nuovamente le sue dichiarazioni che sono compatibili con quello che lui ha già detto, dimostrando la sua estraneità".
Patrick: "Mai stato lì" Ha negato di essere mai stato nella "casa degli orrori", prima o dopo l’omicidio di Meredith Kercher, il musicista congolese Zaire Patrick Lumumba Diya, nell’interrogatorio per la convalida del fermo nei suoi confronti che si è concluso poco fa nel carcere di Capanne. Lo hanno riferito i suoi difensori, gli avvocati Carlo Pacelli e Giuseppe Sereni. I legali hanno spiegato che lo straniero la notte in cui è stata uccisa la studentessa inglese era al posto di lavoro. "Ci sono testimonianze e prove documentali che lo dimostrano" hanno sottolineato gli avvocati Pacelli e Sereni. I difensori di Lumumba hanno chiesto la non convalida del fermo per concorso in omicidio e violenza sessuale, sollecitando quindi la sua scarcerazione.
Il gip si riserva Il gip di Perugia Claudia Matteini si è riservata di decidere in merito alla richiesta di convalida del pm del fermo per Amanda Knox. La decisione sarà depositata domani mattina in cancelleria, così come per gli altri due indagati per l’omicidio di Meredith Kercher, Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba Diya. È terminata l’udienza per la convalida dei tre fermi per l’omicidio di Meredith Kercher.
Il gip ha lasciato il carcere di Capanne a bordo di un’auto preceduta da una vettura della polizia penitenziaria. Poco prima era uscito anche il sostituto procuratore Giuliano Mignini che non si è fermato con i numerosi giornalisti in attesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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