Ma Merella e la Cgil chiedono di chiudere almeno un occhio

Una linea più morbida per le moto che transitano sulle corsie riservate agli autobus. Dopo l’allarme dei giorni scorsi l'assessore al traffico del Comune di Genova ha risposto ieri a un'interrogazione presentata dall'opposizione, che ha sollevato il problema delle moto filmate dalle telecamere installate da Amt per sanzionare chi invade le corsie gialle. «Tutelarsi e garantire l'efficienza del servizio è un diritto di Amt che, al momento ha installato solo due telecamere delle 20 previste», ha detto Merella. «Fatto salvo questo aspetto e la necessità di dare la priorità al trasporto pubblico - ha proseguito l'assessore - è vero che esistono abitudini consolidate che possono anche essere mantenute, purchè siano garantiti l'ordine e la sicurezza». In particolare si potrà studiare un sistema di fasce orarie per il divieto di transito sulle corsie gialle o adottare un margine di tolleranza per le moto. «Questi provvedimenti devono essere messi a punto con precisione e solo in quelle strade dritte che garantiscano condizioni di sicurezza» ha concluso Merella.
Una sorta di passo avanti verso la concertazione, proprio nel giorno in cui arrivano altre richieste per un’attuazione «morbida» delle multe. Bene le corsie gialle, ma prima di applicare le sanzioni in seguito all'utilizzo delle telecamere bisogna informare meglio i genovesi, è infatti l’appello rivolto dalla Filt Cgil in una lettera aperta ad Amt firmata dal segretario generale regionale Guido Fassio. Da lunedì sono partiti gli effetti sanzionatori delle telecamere collocate in via Tolemaide e in via Archimede, a protezione dei «corridoi di qualità».

Filt Cgil propone lo scivolamento di un mese dell'effettiva validità delle sanzioni. In questo periodo potranno essere inviati a casa dei potenziali cittadini sanzionati alcuni fac simile della multa con avviso per il futuro e la diffusione di volantini informativi.

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