Merlo brinda a un 2011 da record

Merlo brinda a un 2011 da record

Per essere un bilancio provvisorio, nel senso che i dati definitivi arriveranno soltanto a gennaio 2012, è un ottimo risultato. «Abbiamo toccato quota 1 milione e 840mila teu. Ma senza la crisi libica sarebbero stati tranquillamente due milioni». Il presidente dell’Autorità portuale, Luigi Merlo snocciola i dati nel tradizionale saluto ai giornalisti per la fine dell’anno. Cifre che si avvicinano al record storico del 2007, quando i teu movimentati furono un milione e 855mila e che superano del 45% il dato del 2010. Particolarmente brillanti, tra i singoli terminal, il Vte di Voltri, attorno ai 900mila teu, e il Rebora Terminal di Aldo Spinelli, operativo su più fronti commerciali, container, impiantistica e merce varia. E se non ci fosse stato il Nord Africa a frenare i traffici marittimi, il numero dei container sbarcati nel porto della Superba, è pronto a scommettere il presidente, avrebbero di certo raggiunto i 2 milioni.
Merlo pensa però anche al nuovo anno che sta arrivando, e non nasconde le sue preoccupazioni per il 2012. «La situazione economica attuale ci dice che sarà un anno difficile - aggiunge il presidente dell’Autorità portuale - e per questo motivo non ci diamo obiettivi. Lavoriamo per raggiungere la serenità».
E come simbolo dell’importanza del porto e del suo ruolo nella città di Genova, Merlo ha voluto regalare ai rappresentanti della stampa una copia del canto di Gabriele D’Annunzio, «La canzone del sangue» pubblicata sul Corriere della Sera nel 1911 e poi ritirata perché vissuta come ostile all’imperatore Francesco Giuseppe.


L’originale che D’Annunzio donò al consorzio del Porto nell’ottobre del 1911, è conservato nell’archivio storico di Palazzo San Giorgio ed è stata esposta proprio quest’anno durante la settimana del Port Week insieme ad altre pubblicazioni storiche nel centenario della sua donazione.
Considerato come uno dei pezzi più pregiati dell’archivio, la canzone di D’Annunzio è stata riprodotta in copia anastatica, rispettando l’originale del documento.

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