Messaggi shock contro il «furto» di parcheggi-disabili

Sui posti riservati ai disabili che vivono in Lussemburgo c’è scritto: «Se prendi il mio posto, prendi anche il mio handicap». L’amministrazione capitolina sta meditando di importare dal Granducato questa idea-shock. «Dobbiamo essere molto duri e aggressivi con chi i dimentica dei disabili occupando spesso i posti auto a loro riservati. Dobbiamo essere molto attenti a questo fattore educativo che ci aiuta tutti a vivere meglio», dice il sindaco Gianni Alemanno. Dichiarazioni rese a margine della presentazione avvenuta ieri in Campidoglio della «Rete europea sulla disabilità»: un sistema integrato che consenta agli amministratori delle città aderenti di condividere progetti, problematiche, informazioni, buone prassi attraverso un confronto costante sulle politiche della disabilità. L’iniziativa, promossa dall’assessorato capitolino alle Politiche sociali, si è concretizzata con la firma di una dichiarazione di intenti da parte di Alemanno, dell’assessore capitolino alle Politiche sociali Sveva Belviso, dal sindaco di Budapest Gabor Demszky, degli assessori alle Politiche sociali dei comuni di Lussemburgo e Madrid, Bettel Xavier e Concepcion Dancausa, dai responsabili dei dipartimenti Affari sociali dei comuni di Lisbona e Bucarest, Jorge Falcato Simoes e Vegilia Madalina Florea. I partecipanti alla due giorni di dibattito che si è conclusa ieri con la sigla della dichiarazione di intenti si sono confrontati sulle politiche di integrazione socio-sanitaria, sull’assistenza ai disabili, sull’accessibilità delle persone dotate di disabilità. Dal dibattito è emerso che Madrid ha dotato tutti gli autobus di piattaforme per i disabili e che Lussemburgo ha avviato una campagna di sensibilizzazione ed educazione civica per educare i cittadini a non occupare i posti riservati ai disabili.

«Stiamo studiando un modo per vincolare obbligatoriamente una parte degli oneri concessori, derivanti da opere di urbanistica, per la manutenzione stradale e l’abbattimento delle barriere architettoniche», ha detto Alemanno, che ha aggiunto: «Le nuove normative già impediscono di realizzare opere non accessibili, ma noi ora dobbiamo impegnarci per abbattere tutte quelle barriere architettoniche che abbiamo ereditato in passato».

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