Messina Il paese distrutto dall’alluvione rinasce a 500 metri di distanza

Una piccola new town, 500 metri distante dal punto dove il primo ottobre, la montagna gonfia dalla pioggia, ha spazzato via Giampilieri portando con sé 37 persone tra anziani e bambini. Due mesi dopo la tragica alluvione di Messina è stata individuata l'area sulla quale una sessantina di abitazioni restituiranno una casa ai quasi mille e cento sfollati del paese: dovrà accogliere certamente tutti i proprietari delle abitazioni andate distrutte e quelli residenti nella zona rossa, e dunque ritenuta ancora pericolosa. Si tratta di «Loco Grande», una contrada a nord ovest dal paese alluvionato, alla sinistra del torrente e a fianco della montagna per fugare ogni pericolo di nuovi disastri idrogeologici. Ieri è stato il governatore della Sicilia, nelle sue vesti di commissario per l'emergenza, Raffaele Lombardo a ufficializzare la notizia durante un vertice nella sede del Genio Civile di Messina, alla presenza dei rappresentanti della Protezione Civile e i sindaci dei comuni interessati dal nubifragio. Ma c'è ancora una novità legata alla ricostruzione. Sarà la Regione ad anticipare i fondi per la realizzazione delle nuove case, 117 milioni di euro, per far sì che la macchina della ricostruzione non subisca rallentamenti, legati ai trasferimenti di fondi da parte del Governo centrale. Lombardo ha anche spiegato il perché di alcuni ritardi. «In precedenza - ha detto il Governatore - sono stati commessi degli errori in fase di perimetrazione e divisione delle aree, ma ora sono stati corretti e quindi la situazione è stata riportata alla normalità e i cittadini non corrono pericoli».

Con il vertice di ieri si è di fatto entrati nella fase due dell'emergenza alluvione. Adesso è previsto il rientro graduale dei 400 sfollati nelle prime abitazioni collocate nella zona verde, quella ritenuta sicura.

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