Maltempo, 100mila fulmini in 48 ore: cosa è successo in Italia

Decine di migliaia di fulmini caduti da Nord a Sud dell'Italia in poco tempo, 27mila nella sola Toscana: quali sono le nuove cause per la genesi di questo fenomeno

Maltempo, 100mila fulmini in 48 ore: cosa è successo in Italia
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L'ondata di maltempo che ha colpito dapprima le regioni settentrionali e che si è successivamente spostata al Centro-Sud non ha provocato soltanto nubifragi e temporali ma ha dato vita a una quantità complessiva di fulmini che se non da record ci manca davvero poco: sono stati infatti registrati circa 100mila fulminazioni in soli due giorni tra cui 27mila caduti nella sola Toscana in 12 ore.

Quali sono le cause

A spiegare le cause ci ha pensato Lorenzo Tedici, esperto de Ilmeteo.it: è soprattutto il calore eccessivo accumulato dal mare ad aver provocato fenomeni intensi e persistenti ma che, più in generale, sia l'aumento termico mondiale a innescare molto spesso fenomeni violenti e in alcuni casi anche estremi. "Arrivano 100 mila fulmini in 48 ore, grandinate diffuse, mostri temporaleschi con downburst (venti orizzontali) ad oltre 130 km/h e qualcuno inizia a capire che il riscaldamento globale è una cosa seria, drammatica ed attuale: l’aumento della temperatura del nostro pianeta causa anche i temporali mostruosi che negli ultimi giorni hanno colpito l’Italia", afferma Tedici.

Il nuovo clima italiano

Se in passato le estati mediterranee erano caratterizzate dall'anticiclone delle Azzorre, quel posto adesso è stato preso dal "collega" africano che, per forza di cose (proviene dal Nord Africa e non dal più mite e temperato Atlantico) è molto più caldo e provoca temperature sempre superiori alle medie. "Più caldo più fulmini, più caldo più grandine, più caldo più vento (violenti downbursts), più caldo più alluvioni (flash floods come in Texas pochi giorni fa)", aggiunge l'esperto.

Cosa dobbiamo aspettarci

Chiusa la parentesi di maltempo, nei prossimi giorni il sole tornerà a splendere ovunque ma con temperature massime finalmente gradevoli e non africane: anche di notte si tornerà a respirare, sono già scesi i tassi d'umidità e diremo arrivederci alle "notti tropicali", quelle cioé con temperature mimine superiori ai 20°C. Non dappertutto, però, visto che ancora all'estremo Sud resiste il caldo africano ma qui si tratta di una manciata di ore per avere il tanto atteso ricambio.

Non illudiamoci, però: dalle ultime mappe dei centri di calcolo mondiali sembra che l'anticiclone africano possa tornare sul nostro Paese a partire da metà luglio ma per avere maggiori dettagli sarà bene attendere i prossimi aggiornamenti.

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