I punti chiave
L'anticiclone invecchia ma non molla: su gran parte d'Italia ormai la fanno da padrona nubi basse, foschie e nebbie sintomo dell'accumulo di umidità nei bassi strati a causa del mancato ricambio d'aria e scarsa ventilazione. Discorso diverso su colline e montagne dove il clima rimane mite e soleggiato e sarà così fino alla fine dell'anno anche se qualcosa di grosso bolle in pentola per il nuovo anno: una forte irruzione d'aria fredda potrebbe stravolgere il meteo italiano dopo settimane di stasi atmosferica.
Cosa accadrà a gennaio
"È appena arrivato l'aggiornamento per il prossimo mese di gennaio che si preannuncia ricco di colpi di scena: si fa strada, infatti, l'ipotesi della prima irruzione gelida dell'inverno", ha affermato Mattia Gussoni, meteorologo de Ilmeteo.it. Mancano ancora molti giorni ma le manovre nel Nord Europa si manifesteranno apertamente nei prossimi giorni per poi scendere di latitudine e interessare anche il bacino del Mediterraneo. "Dopo tante settimane di quiete può arrivare un eclatante cambio di circolazione a livello europeo, in grado di destabilizzare l'atmosfera fin qui bloccata da un granitico anticiclone", sottolinea l'esperto.
La data per l'inverno
Già da alcuni giorni, il gelo rimane arroccato tra la Scandinavia e la Russia dove è presente una sorta di serbatoio con temperature abbondantemente sotto lo zero e fino a -20°C in alcue aree: è da lì che partirà la prima irruzione gelida del nuovo anno. Ma quale sarà la data? "L'ipotesi al momento più plausibile è che dall'8-9 Gennaio questo flusso d'aria freddissima possa irrompere fin sul bacino del Mediterraneo, direttamente dalla Porta del Rodano", spiega Gussoni. In questo caso, entrando da ovest, il freddo sarebbe in grado di formare un vortice ciclonico foriero di maltempo soprattutto al Nord e sulle regioni tirreniche come spesso accade in questi casi. Maggiormente protetti, di conseguenza, le zone adriatiche e il Sud ma il calo termico e ricambio d'aria con un rinforzo dei venti da nord sarebbe generalizzato.
L'irruzione gelida riporterà ovviamente la neve sia sulle Alpi ma anche sugli Appennini dove la dama bianca latita pur trovandoci ormai alla fine dell'anno. Non si può stilare, nel dettaglio, una previsione accurata con le zone coinvolte ma si tratta di una tendenza importante affinché l'inverno possa tornare a fare la voce grossa. "Ciò rappresenterebbe una sorta di sblocco atmosferico da una stasi che dura ormai da settimane, con l'anticiclone pronto a ritirarsi in pieno oceano Atlantico", conclude l'esperto.
Il meteo di Capodanno
Giungono conferme, invece, circa le condizioni atmosferiche per il prossimo fine settimana, l'ultimo del 2023: una veloce perturbazione riuscirà a scalfire l'alta pressione portando piogge sparse al Nord e sulle centrali tirreniche mentre
il primo giorno dell'anno ecco che i fenomeni si concentreranno soprattutto tra Lazio e Calabria tirrenica. Per il resto nulla da segnalare in attesa delle "sorprese" fredde dopo l'Epifania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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