Metodologie d’avanguardia nella tomografia computerizzata

L’esistenza o meno di un’alterazione delle arterie coronariche (coronaropatia) è sempre stata uno dei dubbi più frequenti per pazienti e medici. Fino a pochi anni fa l’unica strada per dirimere questo dubbio era l’angiografia coronarica standard, un esame invasivo e per questo con un’incidenza non trascurabile di complicanze anche gravi, che potevano portare anche all’infarto o addirittura al decesso. La recente introduzione della tecnologia di tomografia computerizzata (Tc) spirale con più rilevatori di immagini (o multidetettore) in combinazione con la sincronizzazione con il ritmo cardiaco (cardiosincronizzazione) dell’acquisizione, ha finalmente offerto al medico la possibilità d’ottenere immagini Tc dei vasi coronarici di valore diagnostico, in quanto prive di artefatti causati dal movimento cardiaco. Il tutto in modo assolutamente non invasivo e privo di rischi (a parte quelli generici o dovuti a reazioni all’uso del mezzo di contrasto). La Tc multistrato (multislice) rappresenta l’evoluzione tecnologica della Tc spirale. Consente, virtualmente, di «affettare» il corpo umano in strati sub-millimetrici. Poi, rielaborando al computer queste immagini si ottiene una rappresentazione tridimensionale della struttura anatomica che consente anche navigazioni virtuali all’interno di organi cavi e ricostruzioni delle strutture arteriose con immagini di tipo angiografico.
La Tc multistrato in funzione all’Istituto San Raffaele Pisana rappresenta quanto di più all’avanguardia esista oggi in campo tecnologico. Il sistema è costituito da due complessi tubo-detettori (dual source Tc) che permettono d’ottenere immagini Tc dell’albero arterioso coronarico ad altissima risoluzione spazio-temporale, con un’acquisizione talmente rapida che spesso non è più necessario bradicardizzare (ridurre il ritmo cardiaco della persona sotto esame). Queste immagini angiografiche estremamente dettagliate dell’albero arterioso coronarico sono del tutto simili a quelle finora ottenibili solo con un’angiografia coronarica standard con catetere.
L’apparecchiatura è dotata, inoltre, di molteplici protocolli d’acquisizione che permettono, per esempio, di ottenere immagini a basso dosaggio di radiazioni ionizzanti per la stima del cosiddetto calcium scoring coronarico, ovvero la quantità di calcio presente nelle placche aterosclerotiche, un importante parametro di valutazione del rischio coronarico.

Altri protocolli d’acquisizione prevedono l’uso del mezzo di contrasto iodato per via endovenosa. Sono gli studi di perfusione che consentono, a livello cardiaco, d’individuare presenza, sede ed estensione dell’area infartuata, riconoscibile per la riduzione dei valori di perfusione ematica.

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