Metro chiusa e niente tram: i sindacati felici, i milanesi no

Giornata infernale. Ieri sera i sindacati hanno festeggiato un’80 per cento di adesioni allo sciopero dei trasporti (ma per Atm l’adesione non supera il 53%). Ma i pendolari sono tornati a casa stravolti, spossati da ore di coda in auto o di calca davanti alla fermata del metrò. I viaggiatori stavolta erano preparati, ma le sorprese non sono mancate, come in ogni venerdì nero. Una per tutte: la stazione del metrò di Sant’Agostino ha aperto i cancelli quasi un quarto d’ora in ritardo rispetto all’orario annunciato (le 15) per la ripresa del servizio. I pendolari hanno fatto la fila sulle scale, sballando la tabella di marcia della loro giornata. Certo, partendo dal capolinea alle 15, il metrò non sarebbe arrivato prima delle 15,15, ma se non altro ci si poteva avvicinare ai binari.
Lo sciopero era stato annunciato con largo anticipo e con le scuse degli stessi lavoratori interessati. E in tanti, stavolta, si sono organizzati prendendo l’auto, con il prevedibile risultato di lunghe code e rallentamenti in tutto il traffico cittadino, ad eccezione delle tangenziali. È scattata alle 8.45 (ma i disagi sono iniziati anche prima) la prima fascia dello sciopero indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Uilt, Orsa, Faisa Cisal, Ugl e Fast Ferrovie. La circolazione sulle tre linee metropolitane è stata gradualmente sospesa, mentre per le linee di superficie i dati mostravano alle 10.30 un’adesione pari al 61,2 per cento. Dalle 15 alle 18 è scattata la seconda fascia di garanzia, poi di nuovo disagi in superficie e metropolitana. In tanti, piuttosto che infilarsi in code da esaurimento nervoso, hanno preferito uscire prima dall’ufficio e prendere l’ultimo mezzo disponibile prima del «blocco fino alla fine del servizio». Alla fine della giornata i sindacalisti hanno proclamato la loro vittoria. «L’adesione è la dimostrazione della forte attesa dei lavoratori di tutto il settore al contratto nazionale scaduto ormai dal 2007» spiega Nino Cortorillo, segretario generale Filt Cgil Lombardia. Insomma, gli organizzatori della protesta parlano di «un grande successo». Vallo a dire ai pendolari.
Per cercare di limitare il più possibile i disagi, Atm ha come sempre attivato il sistema infomobilità, con edizioni di tg, annunci sonori, messaggi sui display alle fermate di superficie e sui video a bordo dei bus. Oltre ai pendolari, anche i politici hanno criticato duramente lo sciopero: «Stiamo assistendo ad uno sciopero irresponsabile.

Tanti disagi per i cittadini che non meritano questo stillicidio mensile» afferma il vice presidente del Consiglio Comunale Stefano Di Martino, che ventila persino un’ipotesi: «E non è un caso - lancia il suo j’accuse - che lo sciopero sia stato indetto proprio nel primo giorno della campagna elettorale».

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