Cronaca locale

Mettere gli alberi sull’asse Castello-Duomo? Così muore l’unico colpo d’occhio della città

(...) le più importanti manifestazioni politiche indipendentemente dalle bandiere che vengono sventolate. Perché piazza Duomo è una piazza democratica e bipartisan.
Qui la gente veniva e viene a celebrare i grandi trionfi sportivi, che siano nazionali o locali, non ha importanza. Qui i tifosi seguono le più importanti manifestazioni sportive sui maxischermi.
Insomma, questo luogo, così com’è, è il vero cuore della storia di Milano, non c’è grande avvenimento che riguardi la nostra città che non sia passato da qua.
Non solo. Il Duomo è una delle maggiori attrattive turistiche di Milano, con questi quaranta carpini, alti una ventina di metri, piantati su un piedistallo alto 130 centimetri, che cosa vedrà del Duomo chi arriva da via Torino o da via Mercanti o da via Orefici? Forse, sopra le cime dei carpini, svetterà la Madonnina, forse qualche guglia… Chissà.
Io mi domando se ne vale la pena, mi domando se non si sta accelerando un po’ troppo un progetto (piantare entro il 2015 90mila alberi a Milano) che nel complesso è grandioso sotto molti punti di vista ed è condivisibile sotto tutti i punti di vista ma che, per quanto riguarda il centro storico, fa sorgere parecchi dubbi. Che senso ha riempire di alberi l’asse Duomo-Castello? Oggi io dal Castello vedo il Duomo e dal Duomo e da piazza Cordusio vedo il Castello, perché si vuole ostacolare (credo che con 220 alberi fra le due piazze, sia inevitabile) questa vista, quest’unica prospettiva architettonicamente spettacolare che hanno i milanesi?
L’archistar Renzo Piano, autore di questo progetto voluto dal maestro Claudio Abbado che lo ha posto come condizione per tornare a dirigere alla Scala dopo 24 anni, ha detto che non si tratta «di un sogno romantico o di un capriccio», che piantare 220 alberi fra il Duomo e il Castello «è come togliere cinquemila auto dalle strade». Ma a Milano entrano ogni giorno oltre 750mila vetture e quelle dei residenti sono circa un milione.

Cinquemila è come una goccia nell’oceano. Ne vale la pena?

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