Metti una gita scolastica nei poli industriali della città

Metti una gita scolastica nei poli industriali della città

«È la prima volta che mi calo nel ruolo dell’insegnante. All’inizio con i ragazzi ero un po’ a disagio, emozionato, poi ho visto che loro mi ascoltavano, imparavano da me, e io da loro, così mi sono sciolto. Un’esperienza bellissima quella della peer education, l’educazione alla pari. Credo che per loro sia più facile apprendere da un ragazzo giovane, vedendo in lui un amico con cui confrontarsi e non una figura autorevole pronta a giudicarli». A parlare è Umberto, studente al terzo anno dell’Accademia di Belle Arti di Genova, nonché uno dei tutor che ha seguito le scolaresche durante la seconda edizione del progetto «Genova Scoprendo», promosso dalla fondazione Edoardo Garrone.
Giovedì si è svolta la seconda giornata di esperienza didattica del progetto che la Fondazione ha ideato in collaborazione con la Direzione Scolastica Regionale per la Liguria, l’Accademia Ligustica di Belle Arti e i Poli Industriali e Tecnologici di Genova. Seconda tappa di un evento che ha preso il via a settembre con la visita del centro storico da parte degli alunni di 10 scuole secondarie di primo e secondo grado, alla scoperta del patrimonio artistico e culturale della città. Nel secondo appuntamento sono cambiati location e obiettivi: oltre 300 ragazzi hanno visitato i maggiori poli industriali e tecnologici della città. Dal Porto Antico all’Ilva, dalla Piaggio Aerei fino all’Ansaldo Energia.
«È importante che i ragazzi conoscano i poli industriali genovesi perché rappresentano il loro futuro. È giusto che con queste iniziative scoprano quello che spesso non è scritto sui libri di testo - sottolinea il segretario generale della Fondazione Garrone, Paolo Corradi - Genova gioca un ruolo importantissimo nel settore hi-tech: sono oltre 150, tra grandi e medio-piccole, le imprese che operano in questa branca, creando ben 15.000 posti di lavoro. Anche la cantieristica ha una certa rilevanza nella nostra realtà con 3000 addetti, compresi gli indotti, che operano in questo settore. Uno degli scopi che ci prefiggiamo è quello di suscitare nei ragazzi interesse per le diverse realtà produttive industriali, affinché in un futuro decidano di orientare i loro studi nel settore ingegneristico. Ad oggi, infatti, i laureati in queste discipline in Liguria sono troppo pochi rispetto all’offerta delle aziende».
Insomma un progetto innovativo, realizzato grazie al prezioso ausilio di Stefano Termanini, consulente della Fondazione, Francesca Cantalupo, coordinatrice organizzativa e Alessandra Gentile, coordinatrice didattica.
Un’iniziativa di grande importanza, per far conoscere ai ragazzi il patrimonio culturale e industriale della città. La giornata è iniziata molto presto: alle otto ragazzi e docenti si sono ritrovati al Porto Antico di Genova per salire sul battello che li ha portati alla scoperta della realtà portuale. «Il nostro è un porto polifunzionale, uno dei più importanti in Europa. Ha enormi potenzialità che in futuro potranno essere sfruttate, migliorando però la qualità delle infrastrutture che al momento non sono tra le migliori», ha spiegato al microfono ai ragazzi sempre Paolo Corradi. Gli studenti si sono poi addentrati nella realtà industriale dell’Ilva, multinazionale a gestione familiare specializzata nei processi di lavorazione e zincatura dell’acciaio. Ad accoglierli il responsabile del personale Paolo Billi, che insieme agli addetti alla sicurezza e agli operai specializzati ha illustrato agli studenti i vari processi di lavorazione del metallo. Anche Daniele Riva, il più giovane dei figli di Emilio Riva e responsabile dello stabilimento di Cornigliano, ha voluto partecipare all’iniziativa incontrando ragazzi ed organizzatori. La giornata è proseguita con la visita alla Piaggio Aerei, dove l’ingegnere aeronautico Michele Meoni, insieme ad altri colleghi, ha portato i giovani a scoprire come nasce un aereo, dalla fase di progettazione fino a quella di assemblaggio. Forse per molti si stava realizzando un sogno: vedere da vicino un aereo «speciale», della protezione civile ma anche dell’Aeronautica militare. Continuavano a fare domande, curiosi di sapere tutto su quei mostri volanti che ancora oggi ci lasciano senza parole davanti a tanta potenza.
L’ultima tappa è stata la visita del colosso industriale Ansaldo Energia, una delle principali aziende italiane per la produzione di energia, in modo particolare la rinnovabile. Un colosso che offre ben 3500 posti di lavoro. Anche qui i ragazzi si sono lasciati guidare da ex operai che per filo e per segno hanno loro illustrato le fasi e i processi che caratterizzano questa realtà industriale. Non sono mancate domande e curiosità, pienamente appagate dal filmato conclusivo che ha illustrato potenzialità, caratteristiche e sviluppi del settore Ansaldo Energia. Con questa iniziativa, che si concluderà con un incontro finale in sede plenaria per rielaborare ciò che è emerso dalle giornate, la Fondazione Garrone ha confermato il suo impegno per la formazione dei giovani. Conclude così Paolo Corradi, in piena coerenza con i principi della Fondazione: «A novembre partirà il progetto “Tech-to-school”, della durata di 7/8 mesi, che coinvolgerà ben 30 classi di terza e quarta liceo, per un totale di oltre 500 ragazzi, al fine di avvicinarli alle materie scientifiche e tecnologiche.

Saranno due le fasi del progetto: una prima parte più teorica, con visite ai laboratori dell’Iit (Istituto Italiano di Tecnologia) e una più pratica, dove i ragazzi potranno tastare con mano, nelle diverse aziende, le applicazioni pratiche degli studi svolti all’Istituto».

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