Mez, Amanda e Raffaele: maltrattati in questura

Amanda: "Mi hanno trattato da persona solo dopo avere fatto le dichiarazioni." Un funzionario: "in un momento così tragico dopo la scoperta della morte di Mez la ragazza americana giocava facendo la spaccata e la ruota"

Mez, Amanda e Raffaele: maltrattati in questura

Perugia - "Amanda mi chiese carta e penna perchè aveva intenzione di scrivere e mi disse: voglio farti un regalo". Ha ricordato così oggi in aula, l’ispettore capo, Rita Ficarra, in servizio presso la squadra mobile di Perugia, il momento in cui, la mattina del sei novembre 2007, dopo il fermo della Knox e le sue dichiarazioni che tirarono in ballo il musicista congolese Patrick Lumumba, la giovane studentessa di Seattle chiese di poter avere carta e penna per scrivere quello che è poi stato definito il memoriale di Amanda.

"E' stato lui a ucciderla" Il memoriale di Amanda prende corpo a distanza di poche ore dal suo interrogatorio durante il quale, per la prima volta, tira in ballo Lumumba, additandolo come l’autore dell’omicidio di Meredith Kercher.
"È lui...è lui...è stato lui ad ucciderla" avrebbe quindi detto Amanda riferendosi a Patrick Lumumba. L’ispettore Ficarra ha sottolineato che "Amanda in questura non è stata mai trattata male" e che "è stata fatta riposare e mangiare". Nei ricordi dell’agente della mobile anche l’immagine di Amanda in questura, la sera del cinque novembre. "La vidi vicino alla porta dell’ascensore - ha riferito la funzionaria - mentre stava mostrando le sue abilità ginniche, facendo la ruota e la spaccata. Un comportamento che non mi parve consono al posto e alla situazione tanto che sgridai la ragazza. Amanda fu rimproverata anche perchè continuava ad avere un comportamento non idoneo. In questura continuava a sbaciucchiarsi e abbracciarsi con Raffaele". Durante la deposizione precedente, la responsabile della sezione omicidi della questura di Perugia, Monica Napoleoni, aveva parlato di una impronta di scarpa femminile rinvenuta sul cuscino accanto al corpo di Meredith e mai attribuita.

Lo strano comportamento di Amanda Sul banco dei testimoni anche per l’udienza di oggi - la sesta - si alterneranno gli agenti e i dirigenti della Polizia che hanno seguito le indagini sulla morte di Meredith Kercher. Sta rispondendo alle domande della difesa di Raffaele Sollecito il dirigente della squadra mobile di Perugia Monica Napoleoni. Il dirigente si è soffermata in particolare a descrivere l’anomalo comportamento tenuto in Questura da Amanda Knox. "Sono rimasta sorpresa - spiega Napoleoni - dal fatto che in un momento così tragico dopo la scoperta della morte di Mez la ragazza americana giocava facendo la spaccata e la ruota". La dirigente Napoleoni ha spiegato che 36 unità della squadra mobile della Questura si sono interessate al caso nelle ore successive la scoperta del cadavere e al fermo dei due fidanzatini.

Amanda: "Trattata come persona solo dopo dichiarazioni" "Sono stata trattata come una persona solo dopo avere fatto le dichiarazioni. E basta": lo ha detto Amanda Knox prendendo la parola per una breve dichiarazione spontanea alla ripresa del processo davanti alla Corte d’assise di Perugia dopo la pausa per il pranzo. La giovane americana ha parlato in italiano, senza interprete. Ha fatto riferimento a quando in questura, prima del fermo suo e di Raffaele Sollecito le venne offerto da bere e da mangiare. "Prima di questo - ha affermato in un italiano piuttosto incerto - è stato come io ho detto".

Sollecito: "Non mi hanno fatto chiamare a casa"
"La notte tra il 5 e il 6 novembre sono stato per lungo tempo in Questura. Più volte ho chiesto e fatto presente alla polizia che volevo contattare mio padre. Volevo contattarlo in qualsiasi modo, ma loro me lo hanno negato.

Ho chiesto anche, in alternativa, di poter sospendere il verbale e chiamare un avvocato. Ma anche questo mi è stato negato". Così Raffaele Sollecito nelle sue dichiarazioni spontanee rilasciate davanti alla Corte d’Assise di Perugia, subito dopo che a parlare era stata anche Amanda Knox.

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