Cronaca locale

«La mia candidatura? Solida, certa e garantita»

La corsa di Enrico Letta al Pirellone è destinata a restare nella sfera dei sogni del Pd. Almeno, di quell’area vicina a Bersani che vedrebbe bene - casomai Formigoni rinunciasse al quarto mandato - una sfida per la Regione tra l’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio nel governo Prodi e un uomo della Lega. Ma Enrico Letta, in un’intervista ad Affaritaliani.it, si tira indietro: «La mia candidatura alla guida della Lombardia non c’è». Ma lo sfidante giusto «deve essere lombardo, in grado di coinvolgere l’Udc e i moderati e legato ai temi della modernizzazione delle imprese». Quasi un identikit ritagliato a propria misura, visto che Letta è vicino sia al mondo cattolico che alle imprese. Ma si dice non interessato alla partita, piuttosto sostiene che «è necessario trovare la candidatura tutti insieme, deve essere un nome capace di coinvolgere l’Udc lombardo». Con i centristi la discussione «è aperta, vedremo come andrà a finire, intanto lavoriamo a un programma forte e a una candidatura che punti al recupero dei ceti medi». Il Pd vorrebbe approfittare anche «del litigio in corso tra Pdl e Lega sul loro candidato, uno scontro che libererà tanti elettori che aspettano un’alternativa moderata e credibile». Formigoni smonta le speranze del centrosinistra e le ambizioni del Carroccio: «Io sono solido, certo e garantito», dice di sè il governatore, convinto che il premier Silvio Berlusconi riuscirà a riconfermargli la candidatura per il 2010. Il tema delle regionali è stato infatti ieri sera il piatto forte del vertice ad Arcore tra il premier e il leader della Lega Umberto Bossi. Ma anche il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ieri ha ripetuto le parole di Formigoni: la sua ricandidatura «è certa, solida, garantita».
La Lega però non molla la presa sul nord - Lombardia, Veneto e Piemonte - e il premier prima di vedere Bossi ha assicurato che le candidature del Pdl per le regionali della prossima primavera «si conosceranno alla fine del mese e non prima. Non ci sarà nessuna decisione nel colloquio di questa sera (ieri, ndr). Cominceremo a parlare di questo insieme a tutto il resto. Con Bossi siamo in contatto praticamente ogni giorno, ma io devo ancora fare una riunione con gli organi dirigenti del Popolo della libertà per mettere a punto la nostra strategia e anche per cominciare parlare di candidature. Stiamo cercando i candidati migliori che possiamo mettere in campo.

Ci siamo tenuti come tempo per questa decisione tutto settembre».

Commenti