«La mia Giorgia, nata poco prima del disastro»

Ha in braccio il suo futuro. È Giorgia, è appena nata. Un miracolo, una meraviglia. È nata poche ore prima che il mondo le crollasse sotto i piedi. La mamma, Annalisa Angelini, si sente una donna fortunata. La più fortunata, dice. S’è salvata lei, s’è salvata Giorgia, s’è salvato suo marito. Annalisa ha parlato con il telegiornale di Italia 1, Studio Aperto. Ha parlato di sé, della sua giornata allucinante. È scappata dall’ospedale a piedi scalzi, la flebo ancora attaccata, mentre sua madre teneva tra le braccia la neonata.
Ricorda quella sera? Che cosa è successo?
«Uscivo da un cesareo alle 19.30, sono riuscita a scappare con i punti, senza scarpe. Sono andata via dall’ospedale dell’Aquila, scappavano tutti, anche i medici. Era terribile, abbiamo avuto paura».
Lei con chi era?
«C’era mia madre che stava facendo la notte perché avevo appena subito l’intervento. Ha preso lei in braccio mia figlia».
Che cosa vedeva davanti a sé?
«La terra che tremava. Il terremoto è stato molto forte, sono caduti dei pezzi dentro l’ospedale e siamo scappati a piedi e poi è arrivato mio marito con la macchina che mi ha portato a Chieti all’ospedale, con le flebo che ho staccato in macchina e la mia piccola Giorgia».
Che cosa ha pensato?
«Doveva essere il giorno più bello della mia vita e invece tante persone che conosco non si ritrovano».
Ora che cosa pensa, invece?
«Di essere stata molto fortunata. Anche se ho paura di stare qui, ad un piano così alto!».


E quando vede la sua piccola?
«Sono felice. Felice per me, per la mia famiglia, per mio marito. Ma non riesco a non pensare agli altri. A tutta quella gente che non ha avuto la nostra stessa fortuna e che non è riuscita a salvarsi».

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