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«La mia odissea per licenziarmi»

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«Credo sia assurdo, ma ci sono difficoltà anche a licenziarsi da un posto di lavoro. Non riesco a capire come mai non sono riuscita ancora a dimettermi “ufficialmente”. Dico “ufficialmente” perché devo presentare al mio datore di lavoro le “dimissioni certificate”. Cosa mai vorrà dire non lo so. E a quanto pare non sono l’unica a non saperlo». A lamentare questa situazione di disagio è Anna Panetta che ha scelto le pagine del Giornale per denunciare un episodio che le sta creando non pochi problemi. Il fatto è, che neanche gli uffici competenti, non sanno niente sulle «dimissioni certificate» e hanno spedito la signora da un ufficio all’altro.
«Io ho mandato tramite raccomandata la lettera di dimissioni con effetto immediato al mio datore di lavoro - racconta ancora Panetta - Non appena le ha ricevute mi ha subito contattata dicendomi che non andavano bene perché il suo commercialista le aveva chiarito che un dipendente può licenziarsi soltanto presentando documentazione relativa alle “dimissioni certificate”. Bene, allora sono andata su internet e mi sono scaricata il documento. Documento che fa riferimento al Decreto interministeriale del 21 gennaio. Il decreto specifica che per le modalità tecniche di rilascio devo far riferimento ai soggetti che la legge prevede come intermediari, e che sono: le direzioni provinciali e regionali del lavoro, i centri dell’impiego, i comuni, le organizzazioni sindacali e gli istituti di patronato». E proprio qui sono incominciati i problemi, ha spiegato Panetta: «Sono andata immediatamente in Comune in corso Torino e lì mi hanno detto che pur conoscendo le nuove disposizioni in materia di licenziamento non sapevano assolutamente cosa dovessi fare. Allora sono andata in un patronato in via Archimede dove anche lì mi hanno confermato che sapevano, ma non potevano aiutarmi, perché non capivano quali documenti dovevo presentare. Poi alla fine sono andata in un Centro per l’impiego. Niente neanche qui. Insomma devo presentare le dimissioni al mio principale entro e non oltre trenta giorni e non ho capito ancora cosa devo fare e quali documenti consegnare. E la cosa grave è che non lo sanno neanche gli uffici competenti.

Alla fine però una cosa è certa, il mio datore di lavoro ha detto che se entro la data stabilita non ho l’esatta documentazione sarà lui stesso, anzi lei stessa, a licenziarmi. Io non intendo proprio avere sul mio curriculum vitae un licenziamento quando invece sono stata io a dare le dimissioni».

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