Nella parte superiore su campo bianco una poltrona vuota capiente e comoda, nella parte inferiore una scrivania piena di carte e fascicoli. La politica comoda è quella delle poltrone, quella scomoda quella delluomo appoggiato alla scrivania in maniche di camicia con penna e taccuino in mano. Così Nicola Abbundo, ex assessore alla formazione e lavoro nella giunta Biasotti, ha deciso di presentarsi alle prossime elezioni regionali, quando correrà sotto il simbolo del Popolo della Libertà. I manifesti si trovano in tutta la provincia di Genova, impossibile non farci cadere locchio, una campagna comunicativa di sicuro effetto: «Tanta gente vuole fare politica solo per sedersi su quella poltrona - commenta il manifesto Abbundo -. I colleghi fannulloni non mancano e tra me e loro cè una bella differenza».
Abbundo sostiene dessere il politico del fare e, per una campagna informativa, il messaggio non poteva essere rappresentato in maniera più esplicita: «Io amo la politica fatta al servizio della gente - spiega il consigliere regionale uscente del Pdl -. Chi mi ha già conosciuto sa che sono uno indaffarato tutto il giorno, sempre pronto a raccogliere le lamentele della gente e ad affrontare i problemi. Da quella che ormai da tanti anni è la mia professione fino al mio impegno nelle associazioni, ho talmente tanti obblighi da non avere mai cinque minuti per me: ecco perché ho scelto di farmi ritrarre indaffarato su quella che era la scrivania che utilizzavo quando ero assessore, indicando anche il mio numero di cellulare. Che è il mio, quello di tutti i giorni. Da anni».
Proprio sul ruolo di assessore alla formazione e lavoro, da lui ricoperta in passato, il consigliere del Pdl prende spunto per un attacco diretto alla giunta uscente di centrosinistra: «Lassessore Vesco e il presidente Burlando, qualche giorno fa, hanno presentato un progetto per assumere mille persone disoccupate: quello stesso programma lo applicammo io e Biasotti sei anni fa - chiude il consigliere -.
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