Micciché, rap per cambiare nome

Ormai ci ha preso talmente gusto, che presto potremmo vederlo girare con catene d’oro, pantaloni larghi e berretto messo a rovescio. Dopo il «rap della crisi del Pdl» il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianfranco Micciché torna a rimare sull’attualità politica e sull’addio di Fini, il «sogno strano del ribelle berlusconiano». Lo fa ironizzando sull’incontro che lui stesso avrà oggi con Berlusconi. Incontro con un solo, segretissimo tema: «Lo scoop riveliamo e, in anteprima, l’aut aut del Berlusca vi sveliamo. “Nome devi cambiare” gli ha chiesto il Cavaliere e Gianfranco dice “Ok, cambierò nome alla corrente, di Pdl Sicilia non rimarrà niente”.

Ma Berluscon, un po’ basito, lo ferma e gli dice: “No, non hai capito! Se vuoi stare al mio fianco, non chiamarti più Gianfranco: capiscimi, quel nome più non sopporto, per me è questione di rispetto!”. Questo l’aut aut del Cavaliere, che zanzara è riuscita a scoprire. E Micciché? Se accetterà non avrà troppi danni: e userà il suo primo nome, Giovanni».

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