Il micio buongustaio si lecca i baffi e le aziende di crocchette non vanno in crisi

Boom di vendite per il settore d'alimenti per animali che nel 2011 raggiunge un giro d'affari di 1.604 milioni di euro, superando la media europea. E' il gatto a sostenere il mercato.

L'allegra locanda del cane e del gatto. No, non fallirebbe un ristorante per loro, alla faccia della crisi. Anzi qualcuno sente la mancanza di un localino dove i quattrozampe possano trovarsi in romantiche cenette, perché gli italiani rinunciano a un pasto fuori casa ma non privano gli adorati «miao» e «bau» di pappette, croccantini, tonnetto e manzo. Secondo il recente rapporto realizzato dall'Assalco, l'Associazione nazionale imprese per l'alimentazione e la cura degli animali da compagnia, in collaborazione con Zoomark International, il Salone dei prodotti e delle attrezzature, il mercato nazionale degli alimenti per pet ha registrato una crescita del 2,1%, raggiungendo nel 2011 un giro d'affari di 1.604 milioni di euro.
L'incremento nostrano del settore supera nettamente la media europea, la cui crescita si ferma all'1,6%. Da sempre considerati scarsamente sensibili nel rapporto uomo - animale, gli italiani si stanno ponendo invece al primo posto in classifica per la cura dei loro amici pelosi. Non trascurano proprio nulla, dal cibo alle coccole, come il rapporto testimonia, e scelgono con attenzione le «pappe» che garantiscono sviluppo, equilibrio, vita sana all'amorino con la coda.
Il cibo per i felix è al primo posto. Sono proprio i gatti ad incrementare le vendite con un giro d'affari pari a 870 milioni di euro, contro i 650 milioni per i botoli. Forse il micio è più esigente? Sicuro, la schizzignosità del «vibrissatore» in fatto di cibo è proverbiale. Per quanto riguarda le zone, in testa c'è il Nord Ovest, che da solo rappresenta quasi un terzo dei volumi totali (32,3%). Segue il Centro che insieme alla Sardegna copre il 28,4%. Ultimo è il Nord - Est con il 20,8%, unica area a registrare una decrescita nell'acquisto di scatolette e confezioni di crocchette.
Ma il cuore degli italiani è ancora più grande perché florido è anche il mercato dell'oggettistica dedicata ai pet, cioè tutti gli accessori per l'igiene e il gioco, che sviluppa un valore complessivo di 60,1 milioni di euro, pari ad una crescita dell'1,5%. Ancora una volta a primeggiare è il micio che fa lievitare le vendite di lettiere per i suoi bisognini.

«Tenendo conto di questi valori positivi - ha detto Marco Momoli, Exhibition Director di Zoomark International - ci prepariamo alla manifestazione Zoomark 2012, a cui quest'anno particeperanno anche gli Stati Uniti che hanno riconosciuto un ruolo importante al salone». Gatti e cani italiani stanno facendo scuola di bon ton e di buon gusto in tutto il mondo.

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