Microsoft, il flop di Bing costa 6 miliardi di dollari

Difficile battere Google sul terreno del motore di ricerca. Lo sa bene Microsoft che nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2012 dovrà iscrivere a bilancio una svalutazione pari a 6,2 miliardi di dollari a causa di Bing, il motore di ricerca lanciato in grande stile che si sta rivelando, almeno per ora, un flop. Il rischio perdite ammonta infatti praticamente alla cifra spesa nel 2007 per acquistare aQuantive, nel tentativo di rafforzare la pubblicità online proprio su Bing. E così Microsoft rischia di veder spazzata via gran parte dei profitti, oltre che ridimensionato il sogno di poter competere con Google, regina incontrastata dei motori di ricerca. Eppure Microsoft ha parecchio investito sul web negli ultimi anni apportando a Bing anche migliorie notevoli dato che permette agli utenti, durante la ricerca, di visualizzare anche quali sono stati i risultati dei propri amici grazie a una collaborazione con il social network Facebook. Le cose però non sono andate per il verso giusto. Le attività online, ammettono i vertici del gruppo, non crescono così velocemente come era stato programmato e non sono così redditizie come era stato previsto. Di qui il rischio di consistenti perdite che, in un periodo di grandi incertezze dovute alla persistente crisi, non aiutano di certo. Microsoft non sembra però intenzionata a mollare su Bing, determinata a portare avanti fino in fondo la sfida con Google. Qualche dato confortante c’è: «Le ricerche con Bing negli Stati Uniti sono in crescita - afferma il gruppo - e anche il fatturato generato dalle attività di ricerca è salito». C’è poi Msn, che si conferma il primo portale in ben 29 Paesi grazie alla partnership con Yahoo!.

Per quel che riguarda aQuantive, poi, «continua a fornire strumenti utili agli sforzi pubblicitari online di Microsoft», anche se non come previsto. Anzi, secondo alcuni analisti Bing sta provocando a Microsoft perdite per 2,5 miliardi di dollari l’anno, con un impatto del 7% sui margini operativi dell’azienda. Ieri il titolo è rimasto comunque stabile in Borsa.

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