La «Mifid» va approvata così com’è

da Milano

Il Consiglio dei ministri di oggi esaminerà il decreto legislativo di recepimento della direttiva Mifid, la nuova normativa europea dei mercati finanziari, che non consente su queste materie norme nazionali aggiuntive. Lo ha spiegato il viceministro all’Economia Roberto Pinza, intervenendo ieri all’assemblea di Assoimmobiliare. «Il Consiglio dei ministri recepirà l’intero impianto della direttiva Mifid: il testo dice che non è mai ammissibile una norma aggiuntiva nazionale a quella Ue se non in casi eccezionali», ha detto Pinza.
La Mifid mira a rendere più aperti ed efficienti i mercati e prevede, tra le altre cose, la fine dell’obbligo di concentrazione in Borsa degli scambi. La direttiva si propone come base per la creazione di un unico mercato europeo dei servizi finanziari che porti ad una riduzione dei costi e che offra più scelta agli investitori.

Il 27 giugno la Commissiione Ue ha dato a 24 Paesi, tra cui l’Italia, l’ultimo avvertimento per il recepimento della direttiva, che sarebbe dovuto avvenire entro il 31 gennaio per permettere l’entrata in vigore il primo novembre.

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