Roma

In migliaia per dare l’addio a don Picchi

Ieri mattina migliaia di persone nella basilica di San Giovanni in Laterano hanno dato l’ultimo saluto a don Mario Picchi. Tra i presenti soprattutto tanti dei ragazzi e dei familiari che il religioso nel corso della sua attività aveva assistito, sottratti alla droga e avviati a un percorso di recupero.
Nato a Pavia nel 1930, Picchi si è spento a Roma sabato scorso. A partire dalla fine degli anni Sessanta è stato tra i primi sacerdoti in Italia a dedicarsi alla lotta alle tossicodipendenze. Prima con la creazione dei gruppi di volontari, poi con la fondazione del Centro italiano di solidarietà (Ceis), che a Roma e Provincia opera in una serie di centri improntati sulla filosofia del «progetto uomo».
Ai funerali di Don Picchi erano presenti il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e il presidente della Regione Lazio Renata Polverini. In prima fila anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta ed i due ex sindaci di Roma Walter Veltroni e Francesco Rutelli e molti esponenti del clero.
«Attraverso la sua filosofia del “progetto uomo”, diventata in seguito modello non solo in Italia, don Mario è stato un pioniere che ha consacrato la vita, la sua intelligenza, il suo cuore e le sue forze fisiche alla lotta alla droga», ha ricordato il cardinal vicario Agostino Vallini celebrando l’omelia. «Siamo pronti a firmare la concessione gratuita al Ceis dei terreni di Capannelle per la realizzazione di una struttura con orti agricoli gestita dalla comunità, questo è l’ultimo regalo che vogliamo fare a don Mario», ha annunciato il sindaco Alemanno che considera don Picchi «un gigante della solidarietà». Zingaretti lo ha ricordato come «esempio di uomo che ha dedicato la sua vita agli altri».

Il feretro di don Picchi, sul quale oggi era stato poggiato la sua stola e una copia del vangelo, verrà seppellito giovedì nel cimitero di Tortona, in provincia di Pavia.

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