Ore 22.40 il suono di una vuvuzela rompe il silenzio. Poi il boato squarcia laria e la tensione che si taglia con un coltello per le strade deserte della città. Il Milan è campione dItalia. Hanno aspettato 1561 giorni e 40 lunghissimi minuti incollati davanti agli schermi prima di potere abbracciare il diciottesimo scudetto. É bastato uno 0 a 0 contro la Roma per regalare alla squadra del premier il titolo che aspettava dal 2004, quando il Milan trionfò sempre contro la Roma ma a san Siro.
Piedi battono nervosamente per terra, nei locali della città dai Navigli alle periferie, tifosi, amici, parenti si sono radunati per soffrire e gioiere insieme davanti alla tv o a qualche megaschermo. Il piede sullaccelleratore pronto a partire. Alle 22.40 il sogno rosso nero si avvera. Le prime bandiere vengono srotolate giù dalle finestre, cominciano a sventolate dai finestrini delle auto in corsa. Abbracciate maglie e sciarpe dordinanza i milanesi sono volati in strada. In migliaia, in macchina, moitorino, bicicletta, a piedi. Il mezzo non conta, limportante è la meta: piazza Duomo. Quella stessa piazza dove un anno fa i cugini nerazzurri festeggiavano il triplete .
Già dalle 22 in centro i primi tifosi, famiglie, ragazzi, bambini, adulti, si aggiravano nervosamente per le strade, tra un caffè e un gelato, aspettando lattesissimo fischio di fine e il boato liberatorio che avrebbe dato il via ai festeggiamenti. I venditori abusivi, appostati fin dal tardo pomeriggio, a ogni angolo , o quasi, della strada con i loro banchetti: con soli 10 euro si porta via una maxibandiera a scacchi rosso neri, con 5 la tormbetta. Ma il rumore assordante che fa da sottofondo al sabato sera targato 18 è quello delle urla e dei cori che si sovrappongono ai clacson di moto e motorini. Volti struccati e sconvolti, sorrisi stampati su facce madide, birre che scorrono a fiumi, fumogeni, petardi.
In centro è esplosa la festa. I diavoli arrivati in Duomo alla spicciolata alle 23 hanno già assediato la statua di Vittorio Emanuele e conquistato la piazza al grido di campioni dItalia. Fumogeni rossi fanno da scenografia alla cattedrale. Da Torino, via Meravigli, dalla Galleria, via Manzoni in centinaia arrivano per cingere dassedio la piazza, quella che da qualche anno consacra Milano come capitale del calcio italiano, e internazionale. «Milano conferma la sua supremazia nel calcio italiano - il commento del sindaco Moratti .
Lappuntamento è per sabato prossimo al meazza per la grande festa rossonera.
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